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Giappone: 75 anni fa l'atomica, commemorazione in tono minore a Nagasaki

La città giapponese di Nagasaki commemora, con cerimonie dal profilo basso a causa della pandemia, il 75esimo anniversario della sua distruzione in seguito alla bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti, il 9 agosto 1945.

Nagasaki precipitò nell’inferno tre giorni dopo Hiroshima, in un attacco gemello che rese il Giappone il primo e unico Paese al mondo a essere colpito da armi atomiche.

Questa mattina presto, si è tenuta una messa in memoria delle vittime alla cattedrale di Urakami, vicino al luogo del bombardamento, mentre al memoriale costruito nel Parco della Pace si è svolta una funzione di commemorazione. Il numero dei partecipanti è stato drasticamente ridotto rispetto agli anni precedenti, a causa delle misure di sicurezza per evitare la diffusione del Covid-19.

Gli Usa sganciarono la prima bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945, uccidendo circa 140 mila persone; il bilancio include anche coloro che sopravvissero all’esplosione, ma morirono più tardi per le conseguenze delle radiazioni. Tre giorni dopo, gli Stati Uniti bombardarono Nagasaki, dove morirono 74 mila persone.

Il Giappone annunciò la sua resa nella Seconda Guerra Mondiale il 15 agosto 1945. Per alcuni storici occidentali, gli attacchi erano necessari per porre una fine rapida al conflitto ed evitare un’invasione di terra che sarebbe stata ancora più sanguinosa. Per altri, invece, i bombardamenti non sono stati che un atroce esperimento e potevano essere evitati.

Nel 2016, Barack Obama è stato il primo presidente americano in carica a visitare Hiroshima e a presentare le scuse per gli attacchi, abbracciando i superstiti della strage. AGI

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