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Caso Solazzo, il legale della famiglia: "Si rischia un secondo caso Regeni"

David Solazzo

«Si rischia un secondo caso Regeni», anche per la morte del cooperante fiorentino David Solazzo, avvenuta il primo maggio 2019 in circostanze misteriose a Capo Verde. A distanza di 15 mesi dalla scomparsa la famiglia e il legale chiedono un intervento politico-diplomatico per favorire la collaborazione della procura locale con i magistrati italiani di Roma, dove è aperto un fascicolo per omicidio volontario.

Il terrore che anche la scomparsa del cooperante fiorentino - partito per lo stato insulare africano in una missione di cooperazione e sviluppo - resti senza responsabili e senza una spiegazione, come quella di Regeni, è dell’avvocato Giovanni Conticelli, che ne parla con l’AGI: «Sappiamo che la Procura di Roma ha avviato una rogatoria, ma dalle informazioni in nostro possesso, la documentazione non è ancora arrivata nelle sue parti più interessanti: questo stallo va al di là dei normali tempi di indagine».

Il riferimento allo studioso friulano morto al Cairo è implicito anche in un passaggio della lettera che la famiglia di David ha inviato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Le chiediamo, Presidente, di poter fare tutto quanto nelle Sue possibilità intervenendo anche presso le autorità capoverdiane, affinchè la morte di David possa trovare risposte serie e non rimanga un’altra pagina vuota che si aggiunge a quelle di numerosi altri giovani tragicamente scomparsi all’estero, mentre svolgevano il proprio lavoro e le proprie ricerche».

L’avara collaborazione del governo egiziano alle indagini per la morte di Giulio Regeni, nonostante le pressioni delle autorità italiane, «ci insegna molto» e trova un inquietante parallelo anche «nella storia di David», segnala l’avvocato Conticelli. AGI

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