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L'Eurogruppo trova l'intesa sul Mes: sì ai prestiti per le spese sanitarie

Accordo raggiunto all’Eurogruppo sul Mes. I ministri delle Finanze dell’area euro sono arrivati a un’intesa sulle linee di credito del Fondo Salva Stati che i paesi membri potranno richiedere per finanziare le spese sanitarie. La scadenza dei prestiti sarà decennale a un tasso annuale vicino allo zero: unica condizione è che le risorse vengano destinate alle spese sanitarie dirette e indirette legate alla pandemia. Gli Stati membri avranno tempo fino a dicembre del 2022 per richiedere il prestito, ma il board del Mes potrà decidere di estendere la scadenza.

Nell’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze si conferma che le linee di credito del Mes saranno «disponibili per tutti gli Stati membri dell’area dell’euro per importi fino al 2% del PIL dei rispettivi membri alla fine del 2019», «per sostenere il finanziamento interno di finanziamenti diretti e indiretti dei costi sanitari, di cura e di prevenzione dovuti alla crisi COVID-19».

Secondo l’Eurogruppo inoltre, tutti i membri del Mes soddisfano i requisiti di idoneità per ricevere il prestito: l’unico requisito per accedere alla linea di credito sarà che gli Stati membri dell’area dell’euro che chiedono il sostegno «si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi COVID 19».

L’Eurogruppo inoltre conferma che il Pandemic Crisis Support, «è unico, dato il diffuso impatto della crisi COVID-19 su tutti i membri» e che la vigilanza della Commissione non sarà rafforzata. «La sorveglianza e il monitoraggio dovrebbero essere commisurati alla natura dello shock simmetrico causato dal Covid-19», si legge nelle dichiarazioni finali. La sorveglianza sui conti «dovrebbe essere commisurata e proporzionata alla severità delle difficoltà finanziarie incontrate e dovrebbe tenere in considerazione la natura dell’assistenza finanziaria ricevuta».

Tuttavia l’Eurogruppo ribadisce che «successivamente, gli Stati membri dell’area dell’euro rimarrebbero impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’UE, compresa l’eventuale flessibilità applicata dalle competenti istituzioni dell’UE». Il tasso di interesse che verrebbe applicato dal Mes «al momento sarebbe dello 0,1% del prestito», ha detto il direttore generale del Mes, Klaus Regling, in una conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo. Il costo per il prestito sarebbe «vicino a zero», ha spiegato Regling, ricordando che il tasso di interesse dipende dai costi di finanziamento del Mes sui mercati.

Il commissario Ue Paolo Gentiloni parla di «accordo molto positivo», che sarebbe utile all’Italia. «Io non faccio il consigliere del governo, ho lavorato molto perchè questo strumento fosse disponibile senza condizionalità e con delle caratteristiche che lo rendono particolarmente interessante per paesi che hanno tassi di interessi piuttosto elevati e tra questi paesi c'è l’Italia. Poi si tratta di una decisione politica, decide il governo». «Il Mes - secondo Gentiloni - è particolarmente utile per paesi che hanno tassi di interesse alti e un debito più elevato», ha aggiunto.

La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha salutato i «grandi progressi fatti oggi all’Eurogruppo nel preparare la strada dell’Europa verso la ripresa». Secondo Lagarde, la linea di credito del Mes contro la pandemia è «uno strumento straordinario» che «fornirà assistenza importante a tutti gli Stati membri dell’area euro che ne hanno bisogno». «Tutti quelli che hanno fatto perdere tempo agli italiani e hanno lanciato offese, adesso abbiano il coraggio di chiedere scusa», ha commentato il presidente dell’Europarlamento David Sassoli. «Non ho mai avuto dubbi- continua Sassoli - che la linea sanitaria del MES sarebbe stata senza condizioni e utile per affrontare l’emergenza sanitaria nei nostri paesi».

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