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Modifiche ai dazi Usa, salvi i vini italiani: tariffe invariate su formaggi e alcolici

Vini italiani salvi dalle modifiche ai dazi Usa

Ritoccata la lista dei dazi che gli Usa avevano emanato lo scorso ottobre a seguito della sentenza del Wto sul caso Airbus. Dalla revisione l'Italia esce indenne, dunque è stato scongiurato il rischio che la revisione potesse estendersi ad altri importanti settori del nostro export sul mercato americano.

Dal confronto tra i codici doganali riportati dall'ufficio del rappresentante Usa per il commercio (Ustr), nelle due liste di ottobre e odierna non risultano infatti colpiti prodotti italiani.

Gli Usa hanno deciso di non alzare i dazi al 25% imposti lo scorso ottobre a vari prodotti europei (compreso il Parmigiano) e hanno fatto solo lievi modifiche alla lista, rimuovendo ad esempio il succo di prugna ma aggiungendo i coltelli da cucina importati da Francia e Germania. L'ufficio per il commercio Usa si riserva comunque di cambiare le merci colpite dalla tariffe. Il processo di aggiustamento dei dazi andrà infatti avanti con scadenze di 180 giorni. Il governo Trump, dunque, può ancora modificare l’elenco delle merci penalizzate

CHE SUCCEDE ADESSO. In sostanza, gli Usa confermano i dazi su formaggi, aperitivi e liquori, ma non aumentano l’importo del prelievo alla dogana. Restano fuori, ed è un grande sollievo per i produttori, i vini italiani, il cui export negli Usa vale circa 2 miliardi di dollari.

Nelle scorse settimane c'era il timore che la lista fosse estesa ad altri prodotti e che si aumentasse la percentuale, pari al 25%, sulle merci già penalizzate. Ma al momento non cambia nulla. Il conto italiano resta pari a circa 450 milioni di dollari e riguarda soprattutto le eccellenze agroindustriali, con un dazio del 25%, ovvero Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino, aperitivi e i liquori e i salumi.

Gli Stati Uniti, invece, hanno deciso di aumentare i dazi sui velivoli Airbus importati dall'Europa dal 10% al 15% a partire dal 18 marzo. Lo ha annunciato l'ufficio del rappresentante del Commercio americano, sulla base della sentenza Wto contro i sussidi pubblici europei al consorzio Airbus.

"Con la leadership del presidente Trump, gli Usa hanno vinto il più grande premio nella storia del Wto il 2 ottobre del 2019 quando sono state autorizzate contromisure su 7,5 miliardi di beni" per pratiche commerciali scorrette nell'Unione europea e nel Regno Unito, si legge nella nota del rappresentante al Commercio americano nella quale si annunciano i nuovi dazi.
Lo scorso ottobre Washington aveva imposto tariffe del 10% agli aerei di Airbus e del 25% su vari prodotti europei, in gran parte del settore agroalimentare (anche italiano), dai formaggi alle olive, dai vini al whisky. Washington si dichiara comunque disponibile ad raggiungere un accordo negoziato sulla disputa relativa ai sussidi ai colossi dell'industria aerea. In aprile è attesa un'analoga sentenza del Wto sui sussidi pubblici Usa all'americana Boeing.

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