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Papa: "Il 2020 si profila segnato da violenza e tensioni"

L’anno che si apre si profila sotto il segno della violenza e delle tensioni. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. «Sperare esige realismo», ha sottolineato, «e che i problemi si chiamino per nome».

«Un nuovo anno si apre dinanzi a noi e, come il vagito di un bimbo appena nato, ci invita alla gioia e ad assumere un atteggiamento di speranza. Vorrei che questa parola - speranza -, che per i cristiani è una virtù fondamentale, animasse lo sguardo con cui ci addentriamo nel tempo che ci attende», ha detto il pontefice.

«Certo, sperare esige realismo. Esige la consapevolezza delle numerose questioni che affliggono la nostra epoca e delle sfide all’orizzonte. Esige che si chiamino i problemi per nome e che si abbia il coraggio di affrontarli. Esige di non dimenticare che la comunità umana porta i segni e le ferite delle guerre succedutesi nel tempo, con crescente capacità distruttiva, e che non cessano di colpire specialmente i più poveri e i più deboli. Purtroppo, il nuovo anno non sembra essere costellato da segni incoraggianti, quanto piuttosto da un inasprirsi di tensioni e violenze». AGI

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