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Colombia, attacco alla stazione di polizia: uccisi tre agenti

Tre poliziotti sono stati uccisi e altri sette sono rimasti feriti in un attacco compiuto ieri sera a una stazione di polizia a Santander de Quilichao, in Colombia sud-occidentale.

Lo hanno reso noto le autorità locali, che hanno puntato il dito contro i gruppi armati che operano nel dipartimento di Cauca e non contro il movimento di protesta sceso in piazza contro il presidente Ivan Duque.

Ieri, infatti, centinaia di persone avevano protestato in diverse zone di Bogotà, violando il coprifuoco notturno decretato nella capitale colombiana, per contenere rivolte e saccheggi, verificatisi in precedenza durante l’ondata di proteste anti-governative. I manifestanti si erano radunati anche davanti alla residenza privata del contestato presidente Ivan Duque, cantando l’inno nazionale e battendo pentole e mestoli, nella popolare forma di proteste chiamata 'cacerolazò. La protesta è stata dispersa dagli agenti di polizia, che hanno usato i lacrimogeni contro la folla raccolta nella centralissima Plaza de Bolivar.
Al potere da poco più di 15 mesi, Duque è alle prese con la più vasta protesta contro un governo centrale degli ultimi tempi e che vede coinvolti sindacati, studenti, contadini e partiti di opposizione.

Nel tentativo di placare il malcontento, il presidente ha annunciato, per la prossima settimana, l’avvio di un "dialogo nazionale con tutti i settori per afforzare le politiche sociali, lavorando insieme a una visione a medio e lungo termine che permetta al paese di colmare le sue lacune".

Nella capitale, nei giorni scorsi, le proteste sono sfociate in violenze, tra cui saccheggi e linciaggi, che hanno paralizzato il sistema di trasporto pubblico e portato a scontri tra polizia e manifestanti. Il sindaco Enrique Penalosa ha così imposto il coprifuoco notturno.

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