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La morte di Sala, ipotesi avvelenamento da monossido

Un'immagine in memoria di Emiliano Sala

Il calciatore argentino Emiliano Sala è stato esposto a livelli elevati e potenzialmente mortali di monossido di carbonio prima che il piccolo aereo su si trovava si inabissasse nella Manica, uccidendolo insieme con il pilota, David Ibbotson. L

o hanno reso noto gli investigatori che stanno indagando sulle cause dell'incidente che lo scorso 21 gennaio coinvolse il Piper Malibu su cui il 29enne ex giocatore del Nantes stava raggiungendo il Galles per unirsi alla sua nuova squadra, il Cardiff City. Il suo corpo venne recuperato dal relitto due settimane dopo - quello del pilota non è mai stato ritrovato - e le analisi tossicologiche compiute hanno riscontrato nel sangue di Sala "un alto livello di saturazione di COHb, la combinazione prodotto di monossido di carbonio ed emoglobina", superiore a quello che viene considerato essere potenzialmente fatale.

Secondo gli investigatori, è probabile che anche il pilota possa aver subito un avvelenamento fatale, visto che sul Piper la cabina è unica.

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