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Dazi Usa, Trump fa slittare a dicembre le misure contro la Cina

Donald Trump fa slittare l'entrata in vigore dei dazi al 10% su alcuni prodotti cinesi, inclusi cellulari, laptop e giocattoli. E le borse volano sulla scia dell'ottimismo di un possibile accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina e soprattutto sull'allentarsi della minaccia di una brusca frenata dell'economia mondiale. Le piazze finanziarie europee chiudono tutte in rialzo, con Milano maglia rosa che avanza dell'1,36%. Wall Street dopo un'apertura in calo inverte rotta e vola, arrivando a guadagnare oltre il 2% spinta da Apple, i cui iPhone e computer sarebbero finiti vittima della nuova stretta. In volata anche le quotazioni del petrolio, che sale fino al 4%.

Lo slittamento dei dazi dall'1 settembre al 15 dicembre segue i contatti telefonici fra il vice premier cinese Liu He e il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin. Contatti "produttivi", dice il presidente americano. E proprio alla luce di questa schiarita l'amministrazione ha deciso di ritardare i nuovi dazi, che sarebbero andati a colpire i consumatori americani proprio durante lo shopping natalizio. Lo slittamento consente infatti alle aziende di importare i beni preferiti dai consumatori almeno fino a dicembre, esentandole così dai dazi e salvando i portafogli degli americani da un possibile caro-prezzi. "Lo slittamento aiuta molta gente" spiega Trump, mettendo in evidenza che i dazi durante le feste di Natale avrebbero avuto un impatto ampio su molte persone.

La decisione facilita inoltre il nuovo round di trattative fra Washington e Pechino in programma a settembre. Incontri che fino a pochi giorni fa sembravano in salita dopo il flop di quelli di Shanghai delle scorse settimane. Nulla è dato per scontato dagli investitori, ma quanto meno torna ad affacciarsi la speranza di una tregua commerciale. L'amministrazione Trump non spiega nel dettaglio come è arrivata alla decisione dello slittamento dei dazi solo per alcuni prodotti.

Ma, secondo indiscrezioni, molto è dipeso dal pressing delle aziende su Trump e dai timori di una recessione che potrebbe portare proprio il nome del presidente americano. La Us Chamber of Commerce, la Confindustria americana, plaude alla "buona decisione" dell'amministrazione che offre una "boccata di ossigeno" per far tornare le trattative in carreggiata. Anche se la tensione che ha appesantito i listini mondiali sembra allentarsi, agli investitori resta un'unica preoccupazione: quella che con tweet tutto possa nuovamente cambiare.

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