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Proteste a Hong Kong, Pechino: "Crisi peggiore dal 1997"

La situazione a Hong Kong è "la più grave dal suo ritorno sotto la sovranità cinese", nel 1997. Lo ha affermato il capo dell'ufficio di gabinetto di Pechino, responsabile per gli affari di Hong Kong, Zhang Xiaoming, parlando ad un seminario a Shenzhen. Ed ha sottolineato che il governo cinese è "molto preoccupato" per le proteste che vanno avanti da due mesi contro le autorità locali, e che "sta valutando le decisioni da prendere, a tutti i livelli".

La notte scorsa a Hong Kong c'è stata ancora tensione, con tafferugli tra polizia ed un centinaio di manifestanti dopo che un rappresentante studentesco era stato fermato per aver portato con sé un puntatore laser. La polizia, rende noto il Guardian, ha trattenuto il leader studentesco, Keith Fong, accusandolo di possesso di armi, ma l'unione studentesca dell'Università Battista di Hong Kong ha affermato che le accuse sono state fabbricate per compiere un arresto arbitrario.

Tale arresto, hanno scritto stamane su Telegram, "dimostra chiaramente il potere della legge sull'estradizione", contro cui i manifestanti si battono da mesi. E le conseguenze della crisi hanno ripercussioni anche all'estero. Il governo australiano ha invitato i connazionali a fare "molta attenzione" nei loro viaggi a Hong Kong, per "i rischi di violenze". Il mese scorso analoghi warning erano stati emessi anche da Gran Bretagna, Irlanda e Giappone.

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