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Forze di Haftar sfondano a sud Tripoli, presa Azizia. Negli scontri evacuate almeno 27 famiglie

Dopo violenti scontri durati per tutta la notte, le forze del maresciallo Khalifa Haftar, hanno sfondato il fronte a sud di Tripoli, conquistando el Azizia, circa 50 km dalla capitale. Lo riferiscono all’ANSA fonti concordanti a Tripoli. I combattimenti ora si concentrano attorno a Suani ben Adem, circa 25 km da Tripoli.

Sarebbero almeno 27 le famiglie evacuate dalle loro abitazioni nel quartiere di Abu Salim, nella zona sud della capitale libica Tripoli, dove sono in corso i combattimenti tra l’Esercito nazionale libico di Khalifa Haftar e le milizie di Fayez al-Serraj. Lo rende noto - scrivono i media locali - la Mezzaluna rossa che nella giornata di ieri ha ricevuto circa 200 richieste di soccorso.

"Non ho motivo di pensare che la Francia possa avere interessi differenti dalla stabilità e dal pieno recupero della Libia a una prospettiva di sviluppo e di benessere della popolazione": ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista al Fatto quotidiano.

"Una Libia instabile", ha osservato il premier, "non può certo consentire alla Francia di perseguire eventuali interessi economici nazionali. Nel passato sono stati commessi errori di cui non consentiremo la ripetizione".

Sul ruolo degli Usa nel Paese nordafricano, Conte ha assicurato che "non c'è nessun disimpegno" ma "per Washington il dossier libico non può avere l’interesse prioritario che riveste per l’Italia. Quel quadrante è oggetto di attenzione degli Stati Uniti soprattutto per il contrasto al terrorismo e la possibile influenza russa. Mentre storia e geografia impongono all’Italia di rimanere in prima linea, cosa di cui lo stesso presidente Trump mi ha dato atto".

Conte ha ribadito che proseguiranno i contatti con il presidente francese Emmanuel Macron: "Ci sentiremo senz'altro, i nostri staff si aggiornano costantemente. Per anni l’Italia ha sostenuto il governo di Al Serraj, unico interlocutore per la nostra diplomazia. Quello di Serraj è l’unico governo che è sempre stato riconosciuto dalla comunità internazionale".

"Da quando il mio esecutivo ha iniziato a occuparsi del dossier libico", ha ricordato, "ho subito acquisito la consapevolezza che non è però pensabile una soluzione del conflitto senza interloquire con tutti gli attori che hanno un ruolo, locali o internazionali. E Haftar ha sempre avuto un ruolo importante, in particolare in Cirenaica".

"Noi parliamo con tutti gli attori sul terreno, in base a un approccio inclusivo, avendo come obiettivo il pieno rispetto delle prerogative e il benessere del popolo libico", ha sottolineato il premier italiano, confermando l’incontro avuto con gli emissari di Haftar: "Io ho ribadito la mia ferma opposizione a una deriva militare che farebbe ulteriormente soffrire la popolazione civile già provata. Ho ribadito la mia disponibilità a mantenere aperto ogni tipo di dialogo utile a pervenire a una soluzione politica".

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