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Venezuela, appello di Guaidò all'Italia: "Il governo segua l'Europa e riconosca la svolta"

«L'Italia segua l’Europa: non c'è tempo». È l’appello lanciato al nostro Paese da Juan Guaidó, presidente autoproclamato del Venezuela, in un colloquio con il Corriere della sera in cui chiede di «ascoltare la voce degli italiani che vivono in Venezuela» e avverte: «La via del dialogo è esaurita».

«Non c'è stallo - spiega Guaidò - e non c'è alcuna possibilità che l’attuale situazione in Venezuela si stabilizzi. Da qui possiamo andare soltanto a un cambiamento radicale». «Non è facile per noi - prosegue - capire la politica italiana o le difficoltà interne del vostro governo ad assumere certe posizioni. Immagino che anche il resto del mondo non possa capire fino in fondo come funzionano le cose da noi. Ma qui ci sono alcuni fatti evidenti che in Italia si devono conoscere. In Venezuela - ricorda - negli ultimi quindici anni sono morte a causa della violenza 250.000 persone. Nel nostro Paese c'è stato un bagno di sangue a causa dell’esplosione della criminalità, alla quale vanno aggiunte le azioni delle forze di repressione di Maduro che hanno commesso innumerevoli violazioni dei diritti umani comprese vere e proprie esecuzioni. Questa è la triste realtà del nostro Paese, sono fatti».

«Se i governi europei vogliono contribuire a fermare tutto questo - si appella quindi - devono muoversi in blocco affinché le forze che ancora sostengono Maduro sentano tutto il peso della pressione diplomatica e politica dell’Europa. È molto importante per noi e per il ritorno della democrazia in Venezuela».

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