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Siria, Erdogan: "Possiamo intervenire quando vogliamo"

"Non occorre che qualcuno ci inviti" in Siria, "il trattato del 1998 dà il diritto alla Turchia di entrarci al minimo sviluppo negativo".

Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, facendo riferimento al protocollo antiterrorismo siglato oltre vent'anni fa con Damasco, che Vladimir Putin ha definito "ancora valido" durante la visita del leader di Ankara a Mosca due giorni fa.

Secondo il governo turco, l’accordo rappresenterebbe la base giuridica di un’eventuale nuova offensiva contro le milizie curde dell’Ypg e per la creazione di una zona cuscinetto al confine dopo il ritiro delle truppe americane. Erdogan ha quindi detto di aspettarsi la formazione di questa safe zone "entro pochi mesi".

Intanto, circa 150 miliziani dell’Isis si sono arresi oggi alle forze curdo-siriane sostenute dagli Usa nel sud-est della Siria.  Lo riferiscono fonti sul terreno, secondo cui i combattenti dello 'Stato islamico' hanno preferito arrendersi di fronte all’offensiva curdo-americana nella zona tra l’Eufrate e il confine iracheno.

L’Isis in quella zona controlla ancora un fazzoletto di terra composto da due località sulla riva orientale dell’Eufrate, e sotto attacco da mesi dalla forze curde.

Stamani i vertici delle forze curdo-siriane, alleate della Coalizione a guida Usa, avevano affermato che entro un mese l'Isis in quella zona sarà sconfitto.

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