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Migranti, la Tunisia rifiuta i rimpatri forzati degli irregolari

Migranti - Foto d'archivio

«La Tunisia rifiuta categoricamente le espulsioni forzate dei propri migranti irregolari dai rispettivi paesi d’accoglienza», lo ha detto il ministro tunisino degli Affari sociali, Mohamed Trabelsi, in apertura di un seminario a Tunisi sul tema migratorio in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile, precisando che il governo tunisino sostiene i loro diritti all’accesso ai servizi di base e all’integrazione nei paesi di accoglienza e non accetta il loro ritorno a meno che essi non abbiano manifestato l’intenzione di tornare in patria.

Nel suo discorso Trabelsi, secondo il quale i tunisini irregolari all’estero sarebbero 200.000, ha denunciato il ricorso a misure unilaterali da parte di alcuni paesi di accoglienza, sottolineando invece come la problematica della migrazione irregolare non possa che essere risolta attraverso l'ausilio di convenzioni e accordi internazionali.

Il ministro ha annunciato la presentazione di una Strategia nazionale migratoria al parlamento nel 2019 con l’obiettivo di istituzionalizzare il sistema della migrazione, dell’asilo e del soggiorno in Tunisia.

Il delicato tema della migrazione irregolare, ha detto ancora Trabelsi, non deve far dimenticare i motivi che hanno determinato la fuga dai loro paesi di origine della maggior parte dei migranti irregolari, ovvero guerre, conflitti, condizioni economiche difficili, diritti umani non rispettati, insistendo sulla necessità di trattare la questione migratoria con maggiore responsabilità e parità tra paesi del nord e del sud del Mediterraneo e di ragionare sull'opportunità di optare per un sistema economico mondiale più giusto.

Da parte sua Lorena Lando, capo missione dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), richiamando le relazioni tra migrazione e obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, ha detto che la preparazione di una strategia nazionale potrebbe essere una delle possibili soluzioni al problema della migrazione in Tunisia.

Secondo l’Oim sono circa 600 mila i migranti irregolari in Tunisia, mentre i migranti tunisini irregolari all’estero sarebbero circa 1,3 milioni.

Obiettivo principale del seminario di Tunisi, intitolato «Prioriser les objectifs de développement durable (Odd) en lien avec la migration dans les stratégies nationales de développement» organizzato dall’Osservatorio nazionale della migrazione, con la partecipazione del ministero tunisino dello Sviluppo, degli Investimenti e della Cooperazione Internazionale e dell’Istituto nazionale di Statistica, in collaborazione con l’Oim, è stato quello di evidenziare le connessioni dirette e le relazioni trasversali tra migrazione e obiettivi di sviluppo sostenibile al fine di iniziare nel 2019, sotto l’egida delle istituzioni competenti e con il supporto tecnico dell’Oim, il processo noto come «nazionalizzazione» degli obiettivi e degli indicatori considerati come «priorità» per la Tunisia, al fine di sfruttare appieno il potenziale della migrazione per lo sviluppo e promuovere lo sviluppo di un sistema di monitoraggio e valutazione del conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in questo settore.

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