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Elezioni in Slovenia, vince il partito conservatore anti-migranti

Janez Jansa (C), il presidente del Partito democratico sloveno

In Slovenia si conferma la vittoria del leader conservatore Janez Jansa e del suo Partito democratico sloveno (SDS), al quale è andato il 24,96% dei voti con 25 deputati, sul totale di 90.  Jansa, alleato del leader nazionalista ungherese Viktor Orban, è noto per le sue posizioni anti-migranti.

Secondo i dati ufficiali della Commissione elettorale diffusi oggi all’indomani delle politiche anticipate, l’affluenza si è confermata in linea con le precedenti votazioni politiche al 51,97%. L’indicazione arriva alla fine dello spoglio del 99,89% mentre i dati finali verranno resi noti fra due settimane, quando saranno conteggiati anche i voti degli sloveni residenti all’estero.

Al secondo posto la Lista di Marjan, ex attore e comico che si presentava per la prima volta a una consultazione elettorale, che ha ottenuto il 12,66% e 13 seggi. Seguono il Partito socialdemocratico (SD) e il Partito di centro moderno (SMC) del premier uscente Miro Cerar, entrambi con 10 deputati e percentuali rispettivamente del 9,9% e 9,7%.

La Sinistra (Levica) con il 9,29% sarà rappresentata da 9 parlamentari, riuscendo comunque a raddoppiare il numero di deputati rispetto alla precedente legislatura. Seguono Nuova Slovenia (NSi) con 7 deputati e poco più del 7% dei voti, il Partito di Alenka Bratu (SAB), che è riuscita a superare agilmente la soglia di sbarramento del 4% ottenendo 5 deputati, così come il Partito dei pensionati (DeSUS) che ha raccolto lo stesso numero di deputati con il 4,9%. Infine il Partito nazionale sloveno (SNS, estrema destra nazionalista) al quale è andato il 4,2% delle preferenze e 2 deputati, e che è tornato in parlamento dopo l'assenza di una legislatura.

Il presidente sloveno Borut Pahor ha detto oggi che conferirà l’incarico di formare il nuovo governo a Janez Jansa. «Anche se non sono soddisfatto del risultato, deve essere rispettato il risultato elettorale», ha detto Pahor, sottolineando di credere fermamente nella democrazia.

Con circa il 25% delle preferenze, Jansa è obbligato a cercare alleanze per formare un governo. Un compito non facile dal momento che quasi tutti gli altri partiti si sono detti indisponibili a entrare in un suo governo. «Non sarebbe la prima volta che il vincitore delle elezioni non riesca a dar vita a un governo, ma dobbiamo impegnarci tutti nella formazione di un esecutivo che sia inclusivo e contribuisca al bene del paese», ha affermato il presidente Pahor. Un compito per il quale servono pazienza e saggezza, poiché con ogni probabilità «il dialogo fra gli attori politici occuperà tutta l’estate», ha detto.

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