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Tunisia al voto domani per le elezioni comunali, le prime dopo la rivoluzione

Giornata di silenzio elettorale in Tunisia in vista delle elezioni comunali di domani, le prime del post-rivoluzione, che mettono in pratica il principio del decentramento amministrativo inserito nella Costituzione del 2014.

Saranno oltre 50mila i candidati, il 52% con meno di 35 anni e il 49% donne, sparsi in 350 città del Paese. Il partito islamico Ennhadha e il modernista Nidaa Tounes, sono i più rappresentati in tutte le regioni. Secondo il presidente della Commissione Superiore Indipendente per le Elezioni (Isie) Mohamed Tlili Mansri, i risultati si sapranno solo dopo la chiusura dei centri di voto, al più tardi il 9 maggio. Mansri ha anche spiegato che saranno oltre 6mila gli osservatori elettorali locali e stranieri e che continuano ad aumentare le richieste di poter seguire le elezioni da parte di osservatori e giornalisti.

Anche l'Unione europea ha dispiegato una missione elettorale di circa 120 membri guidata dal vice presidente del parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo. Per garantire la sicurezza del voto sono stati inoltre schierati 60 mila tra soldati e agenti.

Dopo lo scarso tasso di affluenza di militari e agenti delle forze dell'ordine, al voto domenica scorsa per la prima volta nella storia della Repubblica tunisina, attestatosi solo al 12%, l'incognita principale di questa tornata elettorale, preludio alle elezioni politiche e presidenziali del 2019, resta il tasso di partecipazione alle urne, che potrà essere letto come segnale di fiducia o sfiducia da parte dei cittadini verso la classe politica attuale.

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