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Brexit, i britannici ci ripensano: i "no" avanti del 10%

ROMA. I sudditi di Sua Maestà sembrano far marcia indietro sulla Brexit. Il 51% degli elettori britannici si dice ora contrario all’addio all’Ue contro il 41% che voterebbe di nuovo per il divorzio: il distacco di 10 punti è il più grande mai registrato dal referendum del 23 giugno 2016.

E' quanto emerge da un sondaggio esclusivo commissionato dal quotidiano britannico The Independent alla società demoscopica BMG Research.

Nel frattempo però l'Ue ha dato il via libera alla seconda, "drammaticamente difficile" seconda fase del negoziato per la Brexit. Il rinvio a marzo delle discussioni sulla riforma dell’Eurozona, con la prospettiva di avere le prime decisioni a giugno. Mentre il Regno Unito pare abbia iniziato a rafforzare i rapporti con la Cina attraverso un accordo volto a promuovere l’uso internazionale dello yuan, il commercio tra i due Paesi, nonché una collaborazione nel settore della ricerca sull'energia sostenibile.

L’accordo rientra nelle iniziative che dovrebbero garantire a Londra un nuovo ruolo globale nel dopo Brexit, oltre a compensare per il previsto accesso ridotto al mercato unico europeo.

In particolare, i due Paesi hanno concordato di promuovere l'uso internazionale della valuta cinese partendo dalla Piazza di Londra. Inoltre, nel commercio sono previsti incontri per definire accordi futuri e si dovrebbero accelerare i lavori per arrivare in tempi più brevi alla definizione dell’accordo Cina-Ue sugli investimenti.

Londra e Pechino hanno inoltre concordato di collaborare in modo più stretto nella ricerca sull'energia pulita, nel settore manifatturiero e nell’alta velocità ferroviaria.

 

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