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Online 2800 file sul delitto Kennedy ma Trump ne tiene segreti almeno 300

WASHINGTON. «La attesa diffusione dei #JFKFiles avrà luogo domani. Molto interessante!», aveva twittato Donald Trump mercoledì, alla vigilia della scadenza di legge dei 25 anni per la pubblicazione di tutti i documenti sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

Invece alla fine ha ceduto alle pressioni di Cia, Fbi ed altre agenzie, autorizzando la pubblicazione di 2.800 file (già online sul sito degli Archivi nazionali) ma mantenendone segreti per almeno altri sei mesi oltre 300, per questioni di «sicurezza nazionale». Una decisione che ha sollevato delusioni e polemiche, alimentando le teorie cospirative sull'omicidio più indagato della storia Usa.

Cosa nascondo i file ancora classificati? C'erano 25 anni di tempo per prepararsi a questa storica scadenza, e almeno nove mesi per l’amministrazione Trump, perché questo rinvio dell’ultima ora? Sono alcuni degli interrogativi fioccati in serata, dopo la decisione del presidente, che ha ordinato nei prossimi sei mesi un ulteriore esame dei documenti rimasti top secret.

«L'opinione pubblica americana aspetta e merita che il suo governo fornisca il maggiore accesso possibile agli atti sull'assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy in modo che la gente possa finalmente essere pienamente informata su tutti gli aspetti di questo evento cruciale», ha premesso il tycoon in un memorandum, spiegando la sua decisione di «togliere il velo» sulla vicenda.

Ma poi aggiunge di non avere «alcuna scelta oggi se non accettare» le censure proposte dai dipartimenti e dalle agenzie della sua amministrazione «piuttosto di consentire un danno irreparabile alla nostra sicurezza nazionale». La temporanea mancata pubblicazione di alcuni file, a suo avviso, «è necessaria per evitare danni alla difesa militare, alle operazioni di intelligence, alle forze dell’ordine, o alla conduzione di relazioni straniere che sono di tale serietà da pesare più del pubblico interesse nella pubblicazione immediata».

Insomma, in quei file, alcuni dei quali degli anni Novanta, come ha spiegato in serata la Cia, ci sono i nomi di agenti ed ex agenti segreti, come pure metodi specifici di intelligence e collaborazioni che restano vitali per proteggere la sicurezza del Paese.

Bisognerà attendere quindi il prossimo 26 aprile per vedere se quei documenti contengono rivelazioni utili a chiarire se l'ex marine Lee Harvey Oswald fu l’unico ad agire e a sparare a Jfk. Nel frattempo storici ed esperti si soni tuffati sugli altri atti divulgati a caccia di nuovi dettagli di un mistero che dura da 54 anni.

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