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Referendum, ore di tensione in Catalogna: seggi occupati

BARCELLONA. E' la 'rivolta dei pigiami' l'ultima mossa del popolo indipendentista per impedire che la polizia domani sigilli i seggi elettorali in Catalogna. Da venerdì sera centinaia di catalani hanno occupato scuole, centri civici e palestre indicati dal 'Govern' come sedi dei seggi del referendum nel tentativo di fermare l'ordine di chiusura arrivato dalla giustizia spagnola, che ritiene "illegale" la consultazione catalana. Famiglie intere, padri e madri con i figli studenti, insegnanti, vicini, determinati a garantire il 'diritto di decidere', sono accorsi ai seggi decisi a non uscirne prima di domenica.

Sono arrivati con materassini, coperte, riserve di cibo e bevande, sapone, spazzolini da denti, pigiami. Per giustificare l'apertura dei centri, quando la polizia regionale dei Mossos d'Esquadra è venuta a fare sopralluoghi hanno organizzato tornei di calcio o di scacchi, concerti, attività sportive o artistiche, dibatti.

Insomma, hanno spiegato agli agenti, che hanno fatto finta di crederlo, i centri sono stati aperti per "attività di svago", niente di politico. Il capo dei Mossos Josep Lluis Trapero, a disagio fra gli ordini della procura spagnola (da cui dipende come polizia giudiziaria) e il governo catalano (di cui è alto funzionario) per ora ha temporeggiato. Ha ordinato ai suoi uomini di andare nei seggi e trasmettere gli ordini della procura, dando tempo fino alle sei di domani per liberarli. Ma ha vietato l'uso della forza contro gli occupanti.

Domenica mattina scatterà l'ora della verità anche per i Mossos, come per tutti i catalani. In alcune scuole gli occupanti hanno chiuso a chiave porte o cancelli esterni lasciando fuori gli agenti. In altre i sindaci hanno ordinato di togliere le porte per impedire la chiusura. Alla 'resistenza dei pigiami' si sono uniti vicini, ex allievi, perfino turisti. Alla scuola Ver di Girona è arrivato anche l'ex studente Joaquim Casadevell, 93 anni. "Domani voglio votare!", ha subito chiarito. L'atmosfera è stata ovunque "gioiosa e pacifica", dice l'Assemblea Nazionale Catalana, prima organizzazione della società civile indipendentista. C'è stato solo un attimo di tensione. Sconosciuti stamani hanno sparato pallini di piombo contro un centro, ferendo leggermente quattro occupanti. Il governo catalano ha messo in guardia contro quelle che ha definito "provocazioni spagnole".

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