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Arrestate 181 persone durante la protesta contro l'abolizione dell'Obamacare

NEW YORK. Una nuova pesante sconfitta per i repubblicani: il progetto di legge per abolire e sostituire l'Obamacare non ha i voti in Senato e quindi affonda, mandando all’aria l’ennesimo tentativo della destra di smantellare una delle eredità di Barack Obama.

A rendere ancora più pesante la sconfitta è il fatto che i repubblicani perdono di fatto l'autorità di approvare la riforma con una maggioranza semplice, opzione che scade il 30 settembre. Lo schiaffo arriva inoltre in una settimana chiave per l’agenda del presidente Donald Trump: mercoledì infatti è attesa la presentazione della riforma delle tasse che, insieme all’abolizione dell’Obamacare, è una delle promesse di Trump durante la campagna elettorale.

E mentre la debacle politica si consumava, centinaia di attivisti, fra cui diversi disabili in sedia a rotelle, manifestavano al Congresso contro il nuovo, fallito tentativo di abolire e sostituire l’Obamacare. Anche molti disabili sono stati allontanati con la forza dalla polizia e arrestati mentre chiedevano, cantando, di non tagliare fondi alla sanità.

Sono 181 le persone arrestate durante le proteste davanti alla sede del Congresso contro l’abolizione della Obamacare. Lo ha fatto sapere la polizia. Alcuni manifestanti, tra cui diverse persone in sedia a rotelle, sono stati allontanati mentre gridavano slogan «nessun taglio alla sanità, salvate la nostra libertà». Gli arrestati sono accusati di assembramento e ostacolo alla circolazione. Ventitré di loro anche di resistenza all’arresto.

Il progetto di legge per la sanità, messo a punto dai senatori Lindsey Graham e Bill Cassidy, non ha riscosso abbastanza consensi: ai no dichiarati di John McCain e Rand Paul si è aggiunto quello della senatrice Susan Collins. Un no che vale la bocciatura del progetto. I repubblicani potevano infatti permettersi di perdere solo due voti. Con Collins invece i no sono saliti a tre, mandando all’aria l’ennesimo affondo contro l'Obamacare. Collins ha spiegato la sua opposizione al progetto con la valutazione preliminare del Congressional Budget Office (Cbo), l’organismo bipartisan incaricato di fornire analisi economiche al Congresso.

Secondo il Cbo, il progetto Graham-Cassidy avrebbe causato la perdita della copertura sanitaria per «milioni» di americani. Il numero esatto non è stato comunicato, con il Cbo che ha sottolineato che l’ammontare preciso «dipende da come gli stati" avrebbero attuato la riforma. In una giornata convulsa i repubblicani hanno cercato di ottenere la maggioranza dei voti. Il vice presidente Mike Pence sarebbe intervenuto direttamente, chiamando Collins e cercando di risolvere la sue perplessità. Sforzi che però sono caduti nel vuoto.

Per il presidente Donald Trump si tratta di uno schiaffo si aggiunge alla "guerra" in corso con la Nfl, il popolare mondo del football americano, per le "genuflessioni" di protesta di alcuni giocatori durante l’inno nazionale. Secondo indiscrezioni riportate dalla Cnn, la battaglia si Trump con il mondo sportivo americano sarebbe stata criticato dal capo dello staff della Casa Bianca.

John Kelly sarebbe stato infatti colto di sorpresa dall’attacco di Trump agli atleti, e non sarebbe affatto contento del nuovo fronte di scontro aperto dal presidente. Ma Trump nega la ricostruzione e attacca la Cnn, colpevole a suo avviso di diffondere 'fake news'. «Il generale Kelly è completamente d’accordo con me» twitta Trump.

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