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Oltre 650 bambini morti nel 2016, Unicef: l'anno peggiore per la Siria

Bambini ad Aleppo - Fonte Ansa

BEIRUT. Almeno 652 bambini sono stati uccisi in Siria nel 2016, l'anno peggiore per le nuove generazioni del Paese.

Lo rende noto il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef). In un ultimo rapporto, l'Unicef specifica che almeno 255 bambini sono stati uccisi mentre erano a scuola o nelle sue vicinanze, mentre 1,7 milioni di giovani non possono più frequentarla.

Una scuola su tre in Siria è inutilizzabile, alcune perché occupate da gruppi armati. E altri 2,3 milioni di bambini siriani sono rifugiati in altre parti del Medio Oriente.

Anche l'Onu parla della più terribile crisi umanitaria dalla fine della Seconda guerra mondiale, una carestia devastante che colpisce oltre 20 milioni di persone, uno stillicidio quotidiano di uomini, donne e bambini che muoiono di fame, di sete, di malattie che potrebbero essere curate ma per le quali non arrivano medicine.

L'ultimo grido d'allarme è arrivato dalle Nazioni Unite dove, in Consiglio di sicurezza, ha parlato Stephen O'Brien, sottosegretario Onu per gli Affari umanitari. Quattro i Paesi dove gli aiuti umanitari devono essere portati subito se non ci si vuole assumere la responsabilità di un'ecatombe.

Sono Yemen, Sud Sudan, Somalia e Nigeria nord-occidentale, territori già allo stremo dopo anni di guerra e guerriglia, ora colpiti da una siccità persistente che fa sparire i fiumi, rende la terra pietra, uccide gli animali, impedisce qualunque coltivazione.

"La peggior carestia dalla creazione delle Nazioni Unite nel 1945 - ha scandito O'Brian -. Più di 20 milioni di persone senza cibo che, senza un impegno collettivo e coordinato a livello mondiale, moriranno di fame insieme ad altri che saranno uccisi dalle malattie".

"Per evitare una catastrofe servono subito 4,4 miliardi di dollari. Devono essere dati adesso e portati al più presto alle popolazioni inermi. Basteranno solo fino a luglio - ha spiegato l'incaricato Onu - ma potrebbero aiutare migliaia di persone, salvare la vita e ridare futuro e speranza a bambini altrimenti destinati a morte certa".

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