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Gendarme spara per errore al discorso di Hollande

PARIGI. Studentesse al liceo, jihadiste nel tempo libero: sono state arrestate nella banlieue di Parigi tre ragazze sospettate di preparare un attentato. La tensione è sempre palpabile in Francia.

Ad un discorso di Hollande un tiratore scelto è inciampato e ha sparato per errore durante il discorso del capo dello Stato: due feriti leggeri il bilancio finale, ma la paura è stata tanta.

Le ragazze arrestate, di età fra i 15 e i 18 anni, fanno parte di un gruppo che si fa chiamare 'Le Leonessè e che sarebbe stato in contatto con il jihadista Rachid Kassim. Kassim, ucciso dall'attacco di un drone l'8 febbraio in Iraq, è stato il mandante di una quindicina di attentati o tentativi di attentato in Francia, tra i quali l'omicidio di padre Jacques Hamel nella chiesa di Saint-Etienne-des-Rouvrais. Le tre ragazze, tramite social network, sarebbero state in contatto con «persone coinvolte nel terrorismo», presenti tra l'altro in Iraq e Siria.

La prima ragazza arrestata, liceale di 18 anni, è stata fermata in banlieue di Parigi dagli uomini dei reparti speciali della Dgsi e del Raid, che la sorvegliavano dall'estate scorsa. L'inchiesta cercherà di stabilire se le ragazze, che presentano un profilo 'ad alto rischiò, intendevano raggiungere zone di guerre in Medio Oriente o se avevano l'intenzione di commettere un atto terroristico in Francia.

È stato invece un errore quello del gendarme che ha sparato mentre il presidente Hollande era impegnato in un discorso a Villognon, nel sud-ovest della Francia, per l'inaugurazione della linea ferroviaria ad alta velocità tra Tours e Bordeaux.

Secondo le prime ricostruzioni un tiratore scelto, che faceva parte del dispositivo di sorveglianza e protezione di Hollande, per cambiare posizione di tiro è inciampato e ha premuto per sbaglio il grilletto. I colpi partiti hanno ferito in modo leggero un operaio e un cameriere.

Il presidente, che si trovava nella sala accanto a quella dell'incidente, si è accorto dell'accaduto. Ascoltando il rumore dello sparo ha mormorato: «Spero che non sia nulla di grave», prima di aggiungere «non credo» e terminare così il suo discorso. Poi si è recato a visitare i feriti. È stata aperta un'inchiesta.

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