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Kim Jong-nam, le due donne arrestate condotte sul luogo del delitto

TOKYO. Le due donne arrestate in Malaysia per l'ipotesi di coinvolgimento nella morte di Kim Jong-nam, il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, sono state oggi ricondotte all'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur per poter completare alcuni accertamenti sul luogo del delitto.

Lo ha riferito la polizia, in base ai media locali: le donne sono Doan Thi Huong, 28 anni e con passaporto vietnamita, e Siri Aishah, cittadina indonesiana di 25 anni.

Kim Jong-nam sarebbe stato avvelenato lunedì mattina poco prima di imbarcarsi su un volo low-cost per Macao. Attualmente, ci sarebbero altri quattro uomini ricercati, di cittadinanza nordcoreana, sospettati di aver avuto un ruolo di rilievo nell'omicidio.

Kim Jong-nam, morto lunedì mattina per avvelenamento all'aeroporto di Kuala Lumpur, non incontrò mai il fratellastro e leader nordocoreano Kim Jong-un almeno fino al 2012: a dirlo è il giornalista giapponese del Tokyo Shimbun, Yoji Gomi, nel corso di una conferenza organizzata dal Circolo del corrispondenti esteri di Tokyo.

Gomi ha parlato con Kim Jong-nam in diverse occasioni nel corso degli anni, la prima volta nel 2004, per un totale di sette ore di conversazione e uno scambio di almeno 150 mail, e i dettagli di questi colloqui sono pubblicati in un libro.

L'ultimo incontro tra i due risale al gennaio 2012, quando Kim Jong-nam non sembrava preoccupato di un possibile tentativo di assassinio, ha spiegato Gomi. L'ex figlio primogenito di Kim Jong-il viveva a Macao sotto la protezione di una scorta cinese, che riteneva 'ingombrante" - rivela Gomi - e il fatto che Pechino non abbia ancora preso una posizione dopo l'uccisione, afferma il giornalista, è un segnale che i rapporti tra la Cina e la Corea del Nord possano deteriorarsi.

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