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Corruzione e frode, ok all'arresto del vice presidente di Samsung

SEUL. Lee Jae-yong, vice presidente di Samsung Electronics ed erede della prima conglomerata sudcoreana, accusato di corruzione, frode e spergiuro, è stato arrestato, secondo quanto scrive in un tweet l'agenzia sudcoreana Yonhap. L'arresto è avvenuto poco dopo che la Corte centrale distrettuale di Seul ha dato l'ok all'arresto. Lee avrebbe versato o promesso circa 37,5 milioni di dollari alla confidente Choi Soon-sil in cambio di un'ampia copertura politica.

I pubblici ministeri lo possono detenere fino ad un massimo di 20 giorni prima di incriminarlo formalmente. Lee ha evitato l'arresto a gennaio, quando il giudice aveva respinto la richiesta dei pubblici ministeri. La vicenda è legata allo scandalo di corruzione e altri reati che ha coinvolto presidente della Repubblica Park Geun-hye (ora sotto impeachment) e la sua fidata confidente Choi Soon-sil (in arresto), che avrebbe approfittato della sua posizione influente per ottenere finanziamenti in cambio di protezione politica.

Per la procura Lee avrebbe erogato o promesso fondi a Choi per 36,3 milioni di dollari in modo da avere nel 2015 il via libera dei fondi pensione pubblici a un'operazione di riordino del gruppo Samsung, funzionale al trasferimento dei poteri dal padre Lee Kun-hee al giovane rampollo.

BORSA. Samsung Electronics si risolleva dai minimi intraday (circa -1,6%) e chiude a -0,42% alla Borsa di Seul, a 1.893.000 won, scontando l'arresto del vice presidente Lee Jae-yong, nonche' erede della famiglia fondatrice della più grande conglomerata della Corea del Sud. A fronte di listini terminati poco sotto la parità (il Kospi ha ceduto lo 0,06%, a 2.080,58 punti), i titoli del gruppo sono finiti più o meno tutto sotto pressione. Samsung Life Insurance, la prima compagnia assicurativa, ha perso l'1,4%, a 106.000 won, mentre Samsung C&T, holding de facto a capo del gruppo, ha perso l'1,98%, a 124.000 won. Lee, manager di 48 anni, è coinvolto nello scandalo che ha interessato la presidente della Repubblica Park Geun-hye (ora sotto impeachment) e la sua stretta confidente Choi Soon-sil (in arresto), essendo accusato di corruzione, spergiuro, truffa e altri reati. Avrebbe versato o promesso, secondo le tesi della procura speciale al lavoro sulla vicenda, 37,5 milioni di dollari circa a Choi in cambio di un'ampia copertura politica.

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