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Russia, primo sì a depenalizzazione delle violenze domestiche

 MOSCA. La Duma ha approvato in terza e ultima lettura un progetto di legge per depenalizzare i «maltrattamenti in famiglia» declassandoli a illecito amministrativo.

Il disegno di legge deve ora essere presentato al Senato e quindi al presidente Vladimir Putin. Oggi 380 deputati russi si sono espressi a favore della proposta di legge e solo tre hanno votato contro.

La proposta - aspramente criticata dagli attivisti per la difesa dei diritti umani - prevede che le violenze costituiscano reato solo se chi le ha commesse sia già stato condannato per lo stesso motivo, in caso contrario potranno essere punite con una multa.

Il disegno di legge è stato avanzato dopo che una sentenza della Corte suprema ha depenalizzato le percosse che non infliggono danni fisici ma non ha toccato il carattere penale delle percosse contro i propri familiari facendo insorgere i conservatori come la senatrice (ed ex deputata della Duma) Ielena Mizulina, secondo cui il reato di «maltrattamento in famiglia» è «anti-familiare».

Secondo il presidente della Duma, Viaceslav Volodin, la depenalizzazione dei maltrattamenti in famiglia è una «condizione per creare famiglie forti».

Stando a un sondaggio dell'istituto Vtsiom (controllato dallo Stato russo), il 59% dei russi è a favore del disegno di legge, mentre il 33% è contrario. Comunque, il 79% dei russi ha un atteggiamento negativo verso qualunque violenza in famiglia.

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