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Tensioni fra Usa e Pechino su "Cina Unica", Trump: non siamo vincolati

Donald Trump e il leader di Taiwan, Tsai Ying-wen

PECHINO. Alta tensione fra Stati Uniti e Pechino dopo le dichiarazioni di Donald Trump  di ieri in un'intervista a Fox, a cui ha detto che «non sarà vincolato» alla politica di "una sola Cina" fino a quando Pechino non farà concessioni sul commercio. La Cina si è detta "seriamente preoccupata" dalla posizione espressa dal presidente americano, che potrebbe mettere a rischio «pesantemente» i rapporti tra i due Paesi.

Il tema della querelle è legato alle tensioni seguite alla telefonata avuta con la leader di Taiwan, che mira all'indipendenza da Pechino. Il presidente eletto ha minacciato inoltre la Cina di rovesciare la linea seguita per oltre quarant'anni dagli Usa di riconoscere 'una sola Cina’, ossia il governo di Pechino, rigettando così le aspirazioni indipendentiste di Taiwan.

«Non capisco perché dobbiamo essere legati alla politica di 'una sola Cina', a meno che non si facciano accordi con la Cina su altre cose, ad esempio il commercio», ha ammonito, criticando Pechino per la sua politica valutaria, le sue attività nel Mar cinese meridionale e per la sua posizione sulla Corea del nord. Trump ha difeso anche la telefonata «molto cordiale» ricevuta dalla presidente di Taiwan ma criticata da Pechino: «non voglio che la Cina mi dia ordini».

Trump, in particolare, ha detto di non sentirsi «legato al politica della 'Unica Cina’ a meno che non raggiungiamo un accordo con Cina che includa altre cose, tra cui il commercio»

Dal canto suo, la Cina si è detta «seriamente preoccupata» per le ultime dichiarazioni del presidente eletto Donald Trump in merito alla politica 'dell'unica Cina', ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang nel corso della conferenza stampa quotidiana.

L'ipotesi che Trump possa rivedere le relazioni tra Usa con Taiwan, come ventilato dal tycoon, è «motivo di seria preoccupazione». Geng ha osservato che la violazione del principio della «Unica Cina» colpirebbe «pesantemente» i rapporti tra Pechino e Washington, dato che il suo rispetto è stato alle «fondamenta delle relazioni bilaterali» e «in oltre tre decenni di relazioni diplomatiche», da quando nel 1979 gli Usa spostarono la loro attenzione da Taipei a Pechino.

Donald Trump è «ignorante come un bambino», scrive il Global Times, quotidiano cinese controllato dal Partito comunista, commentando le dichiarazioni del presidente americano eletto che ieri si è detto «non vincolato» dalla politica di una unica Cina.

Se sul sito e nell'edizione cartacea in inglese si rimarcano «immaturità e inesperienza», su quello in cinese c'è la replica più pesante agli ultimi giudizi espressi ieri nell'intervista a «Fox News Sunday». Il tycoon ha detto di non sentirsi «legato alla politica della 'Unica Cina' a meno che non raggiungiamo un accordo con Cina che includa altre cose, tra cui il commercio».

Nell'editoriale, dal titolo immediato «Trump, ascolta chiaramente: 'Unica Cina' non può essere negoziata», si sottolinea che la Cina necessita di «lanciare uno lotta risoluta contro di lui. Solo dopo che sarà colpito da alcuni ostacoli e capirà davvero che Cina e resto del mondo non sono disposti a farsi prevaricare, allora maturerà alcune percezioni».

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