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Iraq, Onu: dai miliziani Isis usate armi chimiche e fosse comuni

Fonte Ansa

GINEVRA. Le Nazioni Unite hanno evocato oggi «dettagli emersi» sull'uso di armi chimiche da parte dei miliziani dell'Isis in Iraq e notizie sullo stoccaggio a Mosul di «grandi quantità» di ammoniaca e zolfo poste in zone dove sono presenti civili. Lo ha detto a Ginevra la portavoce Ravina Shamdasani dell'Ufficio dell'Alto commissario Onu per i diritti umani.

L'Onu ha inoltre denunciato l'affiorare di nuove prove di fosse comuni, sullo sfruttamento sessuale di donne e bambine, torture e uccisioni, reclutamento di bambini e altre gravi violazioni da parte di miliziani dell'Isis in Iraq. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ràad Al Hussein ha esortato a un'azione immediata per garantire i diritti ed i bisogni delle vittime, assicurare la giustizia e riferire la situazione in Iraq alla Corte penale internazionale.

Il numero di sfollati in fuga da Mosul in Iraq è raddoppiato la settimana scorsa: adesso sfiora i 48mila e dovrebbe continuare a salire, ha affermato oggi a Ginevra l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). L'agenzia delle Nazioni Unite si prepara a far fronte ad eventuali movimenti su ampia scala della popolazione colpita dagli scontri. Circa 47.730 iracheni risultano sfollati dall'inizio dell'offensiva anti-Isis a Mosul il 17 ottobre, ha affermato l'Unhcr sottolineando che i numeri sono quasi raddoppiati nel corso della scorsa settimana con movimenti più pronunciati nei dintorni di Gogjanl e nei quartieri orientali. L'Unhcr e partner umanitari si stanno adoperando per fornire assistenza ai nuovi sfollati.

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