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Uragano Matthew, Haiti in ginocchio: si temono migliaia di morti

MIAMI. Matthew lambisce la Florida ma spaventa ancora gli Stati Uniti. Mentre la conta dei morti ad Haiti sembra inarrestabile: passato l'uragano, diventa sempre più chiaro lo scenario di devastazione lasciato sull'isola.

L'ultimo bilancio è di 842 morti, ma i numeri sembrano drammaticamente destinati a crescere di ora in ora, con le autorità locali che temono migliaia di vittime perchè alcune delle aree più colpite dalla tempesta sono ancora irraggiungibili per i soccorritori. Gli operatori umanitari raccontano un Paese in ginocchio, alle prese con la più grave crisi umanitaria dai tempi del terremoto del 2010.

Persino il presidente Usa Barack Obama ha lanciato un appello agli americani invitandoli ad aiutare il più possibile la popolazione dell'isola caraibica. Obama si è poi rivolto nuovamente ai residenti delle zone degli Stati Uniti  interessate dall'uragano e ha quasi implorato loro di evacuare laddove richiesto dalle autorità. «C'è il rischio che l'uragano si rafforzi - ha detto - e il pericolo maggiore ora sono le inondazioni».

«Non è finita».  Nel frattempo c'è stata la prima vittima in Florida. Si tratta di una donna di 58 anni morta nella notte tra giovedì e venerdì per arresto cardiaco: i soccorsi non sono arrivati per il maltempo. Anche se per ora è stato scongiurato l'impatto diretto sul sud della Florida ed è tornato di 'categoria 3', Matthew prosegue la sua corsa verso nord, mentre il Sunshine State è alle prese con le inondazioni.  Il rischio maggiore in queste ore è per Jacksonville, dove alcune zone sono già state allagate. Quasi un milione di abitazioni sono rimaste senza energia elettrica e circa 4.500 voli sono stati cancellati nei tre Stati interessati dal percorso dell'uragano: oltre alla Florida, la Georgia e la South Carolina. In quest'ultima, spiegano gli esperti, il livello delle acque potrebbe salire di oltre 3 metri e mezzo nelle prossime ore.

Dopo gli appelli dei governatori, anche il direttore del centro uragani Richard Knabb ha deciso di uscire allo scoperto per convincere chi ancora solleva dubbi sulla pericolosità dell'uragano, in particolar modo ora che non c'è stato un impatto diretto. «Solo perchè si muove al largo della costa - ha detto - non significa che non possiate essere coinvolti. Diventerà molto peggio prima che si veda l'opportunità di un miglioramento».

Intanto dove possibile è iniziata la stima dei danni. Matthew potrebbe rivelarsi tra gli uragani più costosi della storia degli Stati Uniti. Secondo quanto riferisce la Cnn, infatti, sono a rischio circa 200mila abitazioni. E se l'uragano passerà a 'categoria 1', la stima per riparare i danni o ricostruirle ammonterebbe a 43 miliardi di dollari. Se invece resterà 'categoria 3', rappresentando un pericolo per altre 300mila case, i costi aggiuntivi sarebbero di altri 60 miliardi di dollari, superando così in totale i cento miliardi di dollari.  Secondo altre fonti di stampa americane, per le assicurazioni sarebbe un vero e proprio salasso, con perdite che oscillerebbero tra i 25 ed i 30 miliardi di dollari.

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