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A 15 anni da quell'11 settembre che cambiò il mondo, Obama: il terrore non deve stravolgerci

Foto Ansa

NEW YORK. L'America si ferma per l'11 settembre. E Ground Zero diventa una 'vetrina' per i candidati alla Casa Bianca Hillary Clinton e Donald Trump entrambi presenti alle celebrazioni. Come ogni anno una nazione intera ricorda i momenti più tragici della sua storia recente. Una ferita difficile da rimarginare, anche a quindici anni di distanza. Gli attacchi alle Torri Gemelle e al Pentagono (senza scordare l'aereo destinato sul Congresso precipitato in Pennsylvania) unirono come non mai il Paese. Quel Paese che oggi invece celebra il doloroso anniversario sempre più diviso, spaccato su temi come la lotta al terrore e la difesa della sicurezza nazionale. Complice una campagna elettorale per le presidenziali tra le più 'feroci' che si ricordino.

"La paura del terrorismo non deve stravolgere i nostri valori. Non dobbiamo seguire chi vorrebbe dividerci o reagire in una maniera che intacchi il tessuto della nostra società", è l'appello lanciato da Barack Obama alla vigilia delle celebrazioni. Chiaro il riferimento al candidato repubblicano Donald Trump, accusato di tradire lo spirito dell'11 settembre, cavalcando le paure degli americani su immigrazione e terrorismo con proposte al limite del razzismo e della xenofobia. "Solo salvaguardando i nostri valori rispetteremo l'eredità di coloro che abbiamo perso" , sottolinea il presidente nel tradizionale messaggio del fine settimana alle famiglie americane. E ricorda quindi come le quasi 3 mila vittime dell'11 settembre 2001 siano "di tutte le razze e di tutte le religioni, di tutti i colori e di tutte le fedi, americane e di tutto il mondo".

Per ricordarle si svolgono cerimonie in tutto il Paese, a partire da quelle al Pentagono, con la presenza di Barack e Michelle Obama, e nell'area di Ground Zero a Manhattan, dove una volta sorgevano le Twin Towers e oggi si ammirano il nuovo modernissimo World Trade Center e il Memorial dell'11 settembre. Qui ci saranno Clinton e Trump che per un giorno sospenderanno gli impegni ufficiali di campagna elettorale, dopo giorni di durissimi scontri proprio sui temi legati alla sicurezza e al terrorismo.

Intanto i media si divertono a mettere a confronto la risposta data dai due candidati subito dopo la tragedia dell'11 settembre, quando Hillary era una neo senatrice eletta proprio nello stato di New York e Trump gia' un big del real estate. Entrambi visitarono le macerie di Ground Zero, Hillary piu' di una volta, scattando anche numerose foto e realizzando diverse riprese che sono rimaste agli atti. Diversi anche gli incontri con i familiari delle vittime. Del tycoon invece si sa meno: visito' il luogo della tragedia il 13 settembre e promise l'invio di uomini per contribuire alla ricostruzione del sito. Il tycoon ha anche detto di aver donato attrezzature e materiali per la ricostruzione, e anche 100 mila dollari per la realizzazione del Memorial.

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