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Esplosione durante un test di lancio, fiamme a Cape Canaveral

CAPE CANAVERAL. - Il colosso della Space X, il lanciatore Falcon 9 alto 70 metri, è finito 'in fumò, reso inutilizzabile dall'incidente avvenuto a Cape Canaveral a tre giorni dal lancio con il quale avrebbe dovuto portare in orbita il satellite israeliano Amos-6, da circa 200 milioni di dollari e finanziato anche da Facebook.

Faceva parte infatti del progetto Internet.org di Mark Zuckerberg, rendere accessibile Internet nei Paesi in via di sviluppo. L'esplosione, che ha liberato fiamme e una grande nube di fumo nero che ha impiegato ore per diradarsi, è avvenuta sulla rampa di lancio 40 di Cape Canaveral, di proprietà dell'Aeronautica Militare degli Stati Uniti, nel corso di una prova a terra della durata di 7 minuti, destinata a verificare le condizioni del veicolo in vista del lancio.

Secondo le prime ricostruzioni tecniche riportate da siti specializzati, l'incidente è avvenuto nel pieno del test, che prevede una breve accensione dei nove motori Merlin 1D e che la Space X di Elon Musk conduce di routine prima di ogni lancio. Il conto alla rovescia stava procedendo regolarmente quando, a 3 minuti dall'accensione dei motori, è avvenuto l'incidente. Il propellente era stato caricato, ma non era stata ancora raggiunta la pressione voluta.

Commentando l'incidente, l'astronauta Paolo Nespoli ha rilevato che i test condotti di routine prima di un lancio «sono necessari per validare i veicoli spaziali, proprio come si fa con le automobili e gli aerei prima che entrino in commercio». Ma se per questi veicoli 'terrestri" un incidente durante un test passa quasi inosservato, «nel caso dello spazio anche il problema più banale può avere un effetto catastrofico», ha rilevato l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), che si trova a Houston per addestrarsi in vista della missione dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) che nella primavera 2017 lo porterà per sei mesi sulla Stazione Spaziale.

Nespoli si è detto «meravigliato da quanto sta facendo Space X: sono passi in avanti importanti per portare lo spazio a misura di tutti. In questa prospettiva, un incidente come quello avvenuto a Cape Canaveral è da mettere in conto: è molto difficile - ha concluso - riuscire a prevedere tutto e che ogni minima cosa arrivi a destinazione».

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