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Dà fuoco al vagone e accoltella passeggeri: paura su un treno

ROMA. Nel tranquillo e pacifico cantone svizzero di San Gallo, vicino al confine con Austria e Lichtenstein, un cittadino elvetico di 27 anni, armato di coltello e di liquido infiammabile, ha seminato terrore e sangue a bordo di un treno, lasciandosi dietro sei feriti, fra i quali un bimbo di soli sei anni, prima di essere ferito a sua volta, arrestato e scortato in ospedale. Alcuni dei feriti, si è appreso, sono in gravi condizioni.

E sulla Svizzera per qualche ora è balenato lo spettro del terrorismo islamico: "spettro", perchè per ora le informazioni seppur sono scarse - non sono stati resi noti nè l'identità nè le motivazioni - escluderebbero moventi politici o religiosi. Anzi, come sembra trapelare su alcuni media da fonti dell'inchiesta, potrebbe trattarsi un gesto «passionale»: l'obiettivo dell'uomo, secondo questa ipotesi, sarebbe stato una donna, che è fra gli ustionati.

L'attacco è avvenuto sulla tratta ferroviaria St. Margarethen-Sargans, mentre il convoglio si avvicinava alla stazione di Salez, alle 14:20. L'uomo, che aveva con sè del non meglio precisato liquido infiammabile, lo ha versato fra i passeggeri, dandogli fuoco, infierendo poi con un coltello. Gli altri sei feriti, oltre al bambino di sei anni, sono due adolescenti, ragazzo e ragazza, di 17 anni, un 50enne e due donne di 34 e 43 anni, secondo le primissime informazioni diffuse dalla polizia elvetica e diffuse dall'agenzia Aps.

La procura di San Gallo ha aperto un'inchiesta penale e sul posto dell'aggressione i soccorsi sono giunti in forze, con tre elicotteri e tre ambulanze. I danni al treno sono stimati in 100.000 franchi. Ogni pista, comunque, al momento resta aperta. Compresa quella terroristica. La Svizzera finora non è mai stata 'toccata" da nessuno dei tragici attacchi che hanno colpito l'Europa.

Ma l'episodio di oggi sul treno ha riportato alla mente i precedenti: il 21 agosto del 2015 in Francia un marocchino di 25 anni, ha provato a sparare sui passeggeri del treno Thalys, nel dipartimento nord-orientale di Pas-de-Calais, ferendone alcuni prima di essere bloccato da altri passeggeri.

La polizia, sebbene il ragazzo neghi, pensa si tratti di terrorismo islamico. Che invece è ben evidente nel gesto suicida del 17enne rifugiato afghano, che voleva «vendicare» la morte di un amico sotto le bombe in Afghanistan, e che il mese scorso ha attaccato con un coltello i passeggeri di un treno a Wuerzburg, in Germania, prima di venire ucciso dalla polizia.  N

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