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Gran Bretagna via dall'Ue: esultano i nazionalisti, delusione in Europa. Schulz: "Giorno triste"

ROMA. «Sono molto deluso e triste, è una brutta notizia. Basti pensare al subbuglio dei mercati sulla valuta britannica». Lo ha detto il presidente del parlamento europeo, Martin Schulz, a Skytg24, commentando il referendum sulla Brexit, e aggiungendo che «i messaggi di insoddisfazione» che provengono dalla Gran Bretagna «si verificano anche in altri Paesi».

«Ora prevedo che il governo britannico prenda sul serio la volontà degli elettori e che si comincia a negoziare l'uscita in base all'art. 50 del Trattato», ha sottolineato Schulz.

«Maledizione, un brutto giorno per l'Europa». Lo ha twittato il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel. È la prima reazione di un membro del governo tedesco alla vittoria della Brexit al referendum.

«Rispettiamo e deploriamo la decisione degli elettori britannici» che «provoca un danno maggiore a entrambe le parti, ma in prima battuta alla Gran Bretagna», per questo «non ci può essere nessun trattamento speciale per il Regno Unito» e quindi «i negoziati di uscita devono concludersi entro due anni». Così il leader del Ppe all'Europarlamento, il tedesco Manfred Weber, sottolineando che ora «l'Europa ha bisogno di un momento di riflessione, vogliamo un'Europa migliore e più intelligente».

La vittoria del Brexit è «triste per la Gran Bretagna. L'Europa continua ma deve reagire e ritrovare la fiducia dei popoli. È l'urgenza» del momento. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault. «È tempo che l'Europa esca dal suo torpore», ora che la Gran Bretagna esce dall'Unione europea: è la prima reazione di Jean-Christophe Cambadelis, segretario del Partito socialista francese.

«Le notizie dalla Gran Bretagna sono davvero deludenti, si annuncia un giorno triste per l'Europa e per la Gran Bretagna«. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, commentando la vittoria della Brexit al referendum.

"Per favore ditemi che sto ancora dormendo e che tutto questo è solo un brutto incubo". Così l'ex premier europeista finlandese Alexander Stubb su Twitter dopo la Brexit. "Di solito queste cose avanzano in tre stadi: crisi, caos e soluzione non ottimale, non so dove siamo a questo stadio" .

Prima la riunione della conferenza dei presidenti dei gruppi politici al Parlamento europeo poi un 'summit' tra i presidenti della Commissione, Jean Claude Juncker, del Consiglio, Donald Tusk, del Pe Martin Schulz e della presidenza di turno olandese dell'Ue Mark Rutte: questa la sequenza di incontri con cui stamane le istituzioni europee metteranno a punto la prima risposta ufficiale da dare alla Brexit. A Lussemburgo, per il primo pomeriggio, è poi prevista la riunione del Consiglio affari generali.

Esultano invece i leader nazionalisti europei, un incubo per quelli europeisti: totalmente contrapposte le reazioni del mondo politico dell'Unione ai risultati che vedono la Gran Bretagna dire addio all'Europa con la vittoria dei leave al referendum

"Vittoria della libertà! Come chiedo da anni ora serve lo stesso referendum in Francia e nei Paesi dell'Ue": lo scrive la leader del Front National, Marine Le Pen, in un tweet pubblicato nel giorno del Brexit. Anche il numero 2 del Front National, Florian Philippot, ha twittato: "La libertà dei popoli finisce sempre per vincere. Bravo Regno Unito. Ora tocca a noi".

Il presidente americano, Barack Obama, è stato informato sull'esito del referendum sulla Brexit, con la vittoria del 'leavè. Lo afferma la Casa Bianca. Obama «continuerà a essere aggiornato» sugli sviluppi e «prevediamo che avrà l'occasione di parlare con il premier inglese, David Cameron, nel corso della giornata», afferma la Casa Bianca.

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