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Dagli allevamenti ad animali domestici: nuova vita per i cani in Corea del Sud

Foto tratta da nytimes.com

SEOUL. Huskies, Rottweilers, Golden Retrievers e tanti altri cani di razze diverse e prestigiose.

Si trovavano in un allevamento, sito nel sud-est di Seoul, dove il proprietario, Mr. Gong, li allevava per la loro carne. Gli animali venivano rinchiusi in gabbie d’acciaio e costantemente maltrattati, costretti a cibarsi degli avanzi che Mr. Gong raccoglieva dai ristoranti vicini alloo scopo di metterli all’ingrasso fino a quando erano pronti ad essere venduti ai mattatoi.

Fortunatamente, però, Mr. Gong, è stato rintracciato dalla “Human Society International”, un’associazione per i diritti degli animali, che ha iniziato una campagna contro gli allevamenti di cani in Sud Corea.

La “Human Society International” ha, infatti, offerto degli incentivi (dai 2000 ai 60 mila dollari, a seconda del numero di cani coinvolti) affinché gli allevamenti liberassero gli animali. Mr Gong ha, così, liberato 260 cani, dei quali solo una settimana prima aveva decretato la morte. I cani sono stati, poi, adottati adottati da gente che vive all’Estero.

L’associazione sostiene che il commercio globale di carne di cane ammonta a 30 milioni di cani uccisi ogni anno per la loro carne, soprattutto in Cina e in Vietnam, ma fino all’anno scorso hanno chiuso cinque allevamenti.

Adesso, l’obiettivo dell’associazione è quello di rendere l’intero paese sempre più sensibile a questo aspetto, in particolare in occasione delle prossime Olimpiadi Invernali in Sud Corea nel 2018.

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