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Sei famiglie ebree in rione islamico: tensioni a Gerusalemme

TEL AVIV. Sale la tensione a Gerusalemme dopo che la scorsa notte sei famiglie di ebrei si sono stabilite in una casa nel rione islamico della Città Vecchia. La radio dei coloni precisa che l'immobile è stato regolarmente acquistato, ma fonti palestinesi motivano egualmente la tensione con la sua relativa vicinanza alla Spianata delle Moschee.

Intanto Haaretz scrive che a Sheikh Jarrah (Gerusalemme est) un appezzamento di terra di privati palestinesi è stato espropriato dallo Stato e ceduto ad una agenzia specializzata nella colonizzazione ebraica. Secondo la radio dei coloni Canale 7 l'edificio è composto da sei appartamenti. Il suo acquisto, ha aggiunto, è stato gestito dalla associazione rabbinica Ateret Cohanim.

Nella nottata le prime famiglie di israeliani vi sono entrate e, davanti ad una telecamera, hanno poi recitato una preghiera di ringraziamento. Da parte sua Haaretz descrive con dovizia di dettagli (ottenuti anche da Peace Now) la espropriazione di un appezzamento di terra di una famiglia palestinese nel rione di Sheikh Jarrah a breve distanza dall'ospedale St. Joseph. Alla transazione, ha aggiunto, ha preso parte attiva l'Autorità israeliana per le terre. Su quella terra, precisa il giornale, saranno eretti gli uffici di Amanà, una associazione che promuove la colonizzazione ebraica nei Territori.

Da parte sua la stampa palestinese rivela oggi progetti per la estensione del quartiere ebraico di Ramot (Gerusalemme est) verso terre su cui in passato si trovavano i villaggi palestinesi di Lifta e Beit Iksa. Nel frattempo la polizia israeliana ha reso noto di aver rafforzato le misure di sicurezza, in particolare a Gerusalemme, in occasione della Giornata dell'Indipendenza di Israele, che inizierà la sera di mercoledì.

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