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Aereo EgyptAir, il dirottatore si arrende e viene fermato. Il ministro: non è terrorismo

IL CAIRO. Torna la paura nei cieli, anche se stavolta il terrorismo non c'entra. Un egiziano, forse con problemi psicologici, ha dirottato su Cipro un Airbus della Egypt Air in volo tra Alessandria d'Egitto e il Cairo con 81 passeggeri a bordo. Il dirottatore ha tenuto il mondo col fiato sospeso per ore sulla pista dell'aeroporto di Larnaca, minacciando di far detonare una cintura esplosiva. Che poi però si è rivelata falsa.

L'uomo alla fine, dopo lunghe trattative, si è arreso, è uscito con le mani in alto ed è stato arrestato. La 'cintura esplosiva' che ha consentito il dirottamento era solo una sorta di giberna con alloggiamenti che ha fatto pensare ad un esplosivo a causa di cavi che l'uomo teneva in mano. Un messinscena tutto sommato rudimentale, ma il ministro dell'Aviazione civile egiziano Sherif Fathy ha detto che si è agito con la massima cautela per evitare rischi ai passeggeri.

Lo stesso Fathy ha sgombrato il campo dal terrorismo, affermando peraltro che il dirottatore ha fatto chiamate telefoniche in cui denotava "problemi personali". Il ministero degli Esteri del Cairo è stato più secco: "Non è un terrorista, ma un idiota". Anche da Cipro fonti ufficiali hanno indicato l'uomo, Seif Eldin Mustafa, come "psicologicamente instabile". I suoi parenti hanno rivelato che Mustafa, 59 anni, aveva problemi "finanziari" e "chiedeva in prestito denaro ad amici".

Media egiziani hanno tirato fuori una fedina penale con 17 reati, dalla contraffazione di assegni al furto allo spaccio di droga, tre arresti, una condanna nel 2010 e un'evasione durante la rivoluzione egiziana del gennaio 2011: nel 2014 si è costituito scontando la pena l'anno scorso.

Era stato anche cacciato dalla Facoltà di Legge di un'università di Alessandria. La sua condizione si è riflessa nelle richieste che secondo varie fonti ufficiali ha avanzato durante le ore di trattative sull'assolata pista dell'aeroporto cipriota: andare in Turchia, dove puntava inizialmente il suo dirottamento, "incontrare un responsabile europeo", il rilascio di detenute in Egitto, come ha riferito l'emittente Al Jazeera, 'avversaria' dell'Egitto del presidente Abdel Fattah Al Sisi.

La pretesa che più ha fatto pensare all'instabilità mentale è stata la richiesta di vedere la sua ex moglie, cui ha indirizzato un messaggio di quattro pagine. Fra i passeggeri c'erano anche 21 stranieri, tra cui un italiano, Andrea Banchetti, 46 anni, un tecnico che si occupa di centrali termoelettriche e che al Tg1 ha raccontato come l'uomo abbia per prima cosa raccolto i passaporti e poi "non ha detto nulla di che". "Certo - ha aggiunto - abbiamo avuto paura".

Un top manager dell'Egyptair ha sottolineato che l'uomo non è mai entrato in cabina di pilotaggio. L'annuncio del dirottamento è stato dato dal comandante circa 30 minuti dopo il decollo, avvenuto alle 6.30 locali, del breve volo che doveva durare appunto mezz'ora. La vicenda è durata alcune ore è vi è stata prima l'uscita di tutti i passeggeri egiziani e di alcuni stranieri, fino ad uno stallo che ha visto tra le sette e le nove persone rimanere a bordo a seconda delle ricostruzioni.

Oltre all'uscita con il contagocce fino all'abbandono del velivolo da parte del dirottatore subito arrestato dalle forze di sicurezza, si è visto un uomo calarsi dal finestrino destro della cabina di pilotaggio. La vicenda, già grottesca di suo, è stata connotata anche da uno scambio di persona, con le autorità egiziane che avevano individuato il dirottatore in un giovane professore universitario poi risultato essere solo un passeggero.

Il clamore mediatico è risultato essere un altro spot negativo per il turismo egiziano, un settore che vale quasi un quinto dell'intera economia del paese ma è messo in ginocchio dalla minaccia terroristica.

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