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Troppi europei che si trasferiscono in Svizzera: il governo fissa tetto annuale

Il ministro dell'Interno: "L'Ue non vuole che la soluzione sia questa clausola unilaterale, ma deve anche capire che siamo obbligati a farlo per rispettare la volontà del popolo svizzero"

BRUXELLES. Il governo svizzero ha presentato il piano per porre limiti all'immigrazione di cittadini di Paesi Ue attraverso norme che entreranno in vigore dal 9 febbraio 2017 in modo da dare seguito al risultato del referendum di due anni fa con cui gli svizzeri hanno votato contro l'immigrazione di massa. In particolare, il governo propone di fissare ogni anno un limite al numero di cittadini Ue che possono andare a vivere e lavorare in Svizzera.

Oltre questo limite scatterà una sorta di clausola di salvaguardia unilaterale con quote vincolanti anche per i frontalieri. Le proposte nuove, contenute in alcuni disegni di legge, dovrebbero poi trovare effettiva applicazione, secondo quanto si è appreso, a partire dal 2018. «L'Ue non vuole che la soluzione sia questa clausola unilaterale, ma deve anche capire che siamo obbligati» a farlo per rispettare la volontà del popolo svizzero, ha detto Simonetta Sommaruga, ministro svizzero dell'Interno che si occupa del dossier. La quale ha anche ricordato che da quando si è svolto il referendum ad oggi ci sono poi stati ben 10 round di negoziati tra Berna e l'Ue senza che si riuscisse a trovare un'intesa.

La clausola di salvaguardia unilaterale - informa una nota del governo - prevede appunto che se l'immigrazione supera un determinato limite, il Consiglio federale fissi delle quote  annue per i permessi di soggiorno e lavoro che possono essere rilasciati a cittadini Ue. Nel farlo - sottolinea il governo elvetico - si tiene conto degli interessi globali della Svizzera, conformemente a quanto previsto dalla Costituzione. Il Consiglio federale, grazie a queste proposte, punta a promuovere, in particolare, il potenziale di lavoratori residenti e adeguare, se necessario, l'esecuzione della legislazione sugli stranieri. In tal modo si punta praticamente a ridurre il fabbisogno di lavoratori stranieri. E per sfruttare meglio il potenziale di lavoratori già residenti in Svizzera, il Consiglio federale intende inoltre agevolare l'accesso al lavoro delle persone che, in base al diritto di asilo, possono rimanere in Svizzera.

La modifica della legge federale prevede anche che gli stranieri in cerca di lavoro in Svizzera non percepiscano alcuna prestazione di aiuto sociale. Il disegno di legge definisce inoltre che quando uno straniero rimane disoccupato perda il suo diritto di soggiorno in Svizzera.

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