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Parte "shunto" in Giappone, al via la stagione degli aumenti salariali

Prende il via in Giappone la tradizionale stagione dello «shunto», le fase di negoziazioni durante la quale i maggiori gruppi sindacali discutono gli aumenti retribuitivi.

TOKYO. Prende il via in Giappone la tradizionale stagione dello «shunto», le fase di negoziazioni durante la quale i maggiori gruppi sindacali discutono gli aumenti retribuitivi.

Il periodo associato in genere all'inizio della primavera, ha visto la discesa in campo delle sigle del settore automobilistico, che hanno rivendicato un incremento mensile sulle buste paga di 3.000 yen, l'equivalente di 23 euro.  I lavoratori della Toyota hanno reclamato un aumento del bonus annuale pari a 7,1 stipendi mensili, quelli di Fuji Heavy Industries e Nissan rispettivamente di 6,5 e 5,9 mensilità.

In Giappone di regola i bonus stagionali vengono pagati ai lavoratori due volte l'anno, a giugno e a dicembre, e sono compresi in genere tra il 25 e il 30% dello stipendio.  In un'intervista dello scorso mese, il presidente della JTUC (Rengo) Rikio Kozu, la Confindustria giapponese, aveva detto che le trattative dovrebbero concentrarsi sugli aumenti di stipendio su base mensile piuttosto che discutere le revisioni annuali, in modo da consentire ai consumatori una più immediata capacità di spesa.

Il termine 'shuntò in giapponese è traducibile in 'offensiva di primaverà e ha origine ai tempi del dopoguerra, durante il quale era comune il verificarsi di contrasti e divisioni tra classi dirigenti e lavoratori durante le negoziazioni, che spesso portavano al blocco degli stabilimenti. Negli ultimi due decenni, durante la recessione e il periodo di deflazione, il meccanismo ha generato meno turbolenze sociali, ma ha di fatto
indebolito le istanze dei lavoratori, dando luogo ad allarmanti fenomeni collettivi di riflesso, come il karshi, l'alto numero dei suicidi legati a problemi finanziari

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