Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Usa, Trump rifiuta di partecipare al dibattito. Fox: ci ha chiesto 5 milioni

È scontro senza esclusione di colpi tra Donald Trump e la Fox di Rupert Mardoch, con il miliardario newyorchese che, come promesso, snobba l'ultimo dibattito con gli altri candidati repubblicani alla Casa Bianca, mettendolo di fatto in ombra

NEW YORK.  È scontro senza esclusione di colpi tra Donald Trump e la Fox di Rupert Mardoch, con il miliardario newyorchese che, come promesso, snobba l'ultimo dibattito con gli altri candidati repubblicani alla Casa Bianca, mettendolo di fatto in ombra.

Ma la Fox non ci sta e, appena iniziata la diretta, lancia l'affondo contro il tycoon attraverso un comunicato: «Si era offerto di partecipare a condizione che versassimo 5 milioni di dollari in beneficenza a una delle sue charity», è l'accusa. «Abbiamo spiegato - si aggiunge - che non era possibile alcuno scambio di soldi».

Una versione, questa, che contrasta con quella di Trump, che in un'intervista alla Cnn si era limitato a dire: «Fox mi ha chiesto le scuse, ma ormai è troppo tardi». Scusa smentite dai
diretti interessati. Nel mirino del miliardario newyorchese c'è sempre Megyn Kelly, la giornalista di Fox con cui aveva litigato in un precedente dibattito: «Non sono stato trattato
correttamente, mi ha fatto domande inappropriate, non hanno avuto rispetto con me e io non rispetto loro», insiste Trump, che negli ultimi giorni non ha risparmiato espressioni poco
cavalleresche nei confronti dell'anchorwoman.

Lei non fa un piega. E in diretta tv, mentre modera il confronto tra Ted Cruz, Marco Rubio e gli altri, si riferisce al convitato di pietra definendolo «elephant not in the room», l'elefante assente dalla stanza. Anche i candidati sul palco ironizzano sull'assenza del frontrunner, con il senatore Cruz (il suo rivale più acerrimo in questa fase) che comincia per scherzo ad insultare gli avversari: «Bene - aggiunge subito dopo - abbiamo avuto la nostra dose di Trump».

Persino Jeb Bush, spesso il bersaglio preferito delle ironie di Trump, si lascia andare a una battuta: «Mi manca il mio orsacchiotto». Ma il dibattito non decolla. Senza l'ingombrante presenza del tycoon la serata poteva essere una grande occasione per gli altri, ma - scondo molti commentatori - non sembra l'abbiano saputa sfruttare a pieno. E la rete commenta in diretta: «Che noia senza Trump!», con parecchi tweet impietosi. Intanto il grande assente arringa la folla di sostenitori riunita a Des Moines, capitale dell'Iowa, e, in mezzo a un tifo da stadio, anima una serata di raccolta fondi per i veterani. Accanto a lui anche la figlia Ivanka, che a breve gli darà un altro nipote.

Davanti alla tv, sintonizzata su Fox, si annoia anche Hillary Clinton. «Sette candidati repubblicani totalmente impreparati per essere Commander in Chief», twitta l'ex segretario di stato: «Un sacco di battibecchi e nessun piano». E la pensa così anche Barack Obama, che in un intervento poco prima dell'inizio del dibattito era andato all'attacco degli avversari: «Quello che vediamo sono solo slogan, non una singola proposta per aiutare le famiglie della classe media». «I democratici invece - aggiunge fiducioso il presidente - vinceranno le elezioni perchè si concentrano sui temi veri che interessano gli americani».

Caricamento commenti

Commenta la notizia