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Terrorismo, blitz della polizia in Calabria: arrestato un foreign fighter marocchino

Si tratta di un commerciante ambulante giunto in Italia nel 2006

ROMA. Blitz antiterrorismo della polizia a Cosenza: gli uomini della Digos hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un foreign fighter marocchino, Hamil Mehd, 25 anni residente a Luzzi.  Il giovane, un commerciante ambulante, era giunto in Italia nel 2006 con permesso di soggiorno. E' indagato per i reati contemplati dalla nuova legislazione antiterrorismo introdotta dalla legge n. 43 del 17 aprile 2015, con particolare riferimento alla fenomenologia dei cosiddetti foreign fighters, art. 270-quinquies del codice penale.

Era arrivato in Turchia lo scorso 10 luglio, dove è stato fermato dalle autorità per un controllo. Al termine degli accertamenti, le autorità turche, d'intesa con gli uomini dell'Antiterrorismo italiano, lo hanno respinto per motivi di "sicurezza pubblica" e lo hanno fatto rientrare in Italia.

Il marocchino era pronto a raggiungere gli scenari di guerra. E' quanto emerge dalle indagini compiute dalla polizia e dalla Dda di Catanzaro.

LA DIFESA DEL GIOVANE. "Sono andato in Turchia solamente per pregare". E' quanto ha detto il marocchino Hamil Mehdi ai poliziotti di Cosenza al momento dell'arresto eseguito stamane per il reato di auto addestramento ai fini di terrorismo internazionale. Mehdi era stato respinto nel luglio scorso dalla Turchia. "Mi avevano già contestato - ha aggiunto - di appartenere all'Isis ma io ho sempre negato. Ed anche ora ribadisco che non appartengo all'Isis. Sono andato in Turchia solamente per pregare".

«Oggi è stato arrestato un marocchino, indagato per "addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale", reato introdotto con il decreto antiterrorismo, oggi diventato legge. Le nuove norme antiterrorismo sono efficaci e di questo sono molto orgoglioso perchè premiano il lavoro delle Forze dell'Ordine e offrono nuovi strumenti normativi ai magistrati, adeguati alle strategie che siamo chiamati a fronteggiare». Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano dopo l'arresto di un presunto 'foreign fighter' in Calabria.

 

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