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Tempesta di neve negli Stati Uniti, trasporti in tilt e paura: il bilancio è di 19 vittime

Il Pentagono ha inviato oltre 2.300 uomini della Guarda Nazionale nei 12 stati della costa orientale

NEW YORK. New York chiusa per neve. Così come Washington e Baltimora. La tempesta Jonas non ha tradito le aspettative. Si è abbattuta sulla costa orientale degli Stati Uniti con puntualità assoluta e investito la regione piu' popolata del Paese, con 85 milioni di americani in stato di emergenza. Sale ancora il bilancio delle vittime: secondo fonti ufficiali il numero dei morti è arrivato a 19, tre delle quali a New York, come ha reso noto la polizia. Le tre vittime sono state tutte in città: due nel Queens e una a Staten Island. Si tratta di persone che sono state colpite da infarto dopo ore che stavano spalando la neve davanti alle proprie abitazioni.

Il Pentagono ha inviato oltre 2.300 uomini della Guarda Nazionale nei 12 stati della costa orientale Usa sotto la tempesta Joan. Il numero più alto di soldati, 490, opera in Virginia, dove in alcune zone è caduto oltre un metro di neve.

Anche il vicepresidente americano, Joe iden, è rimasto vittima dell'ondata di maltempo che sta martellando da ore la costa orientale degli Stati Uniti. Di ritorno dall'Europa - dove ha partecipato al World Economic Forum di Davos e fatto tappa a Istanbul - è stato costretto ad atterrare a Miami a causa della tempesta di neve abbattutasi su Washington. Il ritorno nella capitale con l'Air Force 2 è previsto quando miglioreranno le condizioni meteo.

L'emergenza ha riguardato in tutto 12 stati. Nelle ultime ore la situazione e' andata peggiorando soprattutto a New York, dove Jonas e' arrivata dopo aver sferzato le citta' piu' a sud, compresa Philadelphia. Le previsioni dicono che la situazione e' in via di peggioramento, con la neve che potrebbe raggiungere anche i 60 centimetri di altezza e piu'. Per questo il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, e il sindaco della citta', Bill de Blasio, hanno preso delle decisioni dratsiche: divieto assoluto di circolazione per auto private e mezzi pubblici, stop delle linee ferroviarie locali, chiusura dei tunnel e dei ponti di accesso a Manhattan, compreso il Brooklyn Bridge.

"State in casa e lontano dalle strade", e' l'appello lanciato da de Blasio, che ha assicurato come al lavoro ci sono centinaia di uomini e di mezzi, tra spazzaneve e camion spargi-sale. Rivolto anche un invito a tutti gli esercizi commerciali rimasti aperti: mandate i dipendenti a casa. Cosi' le strade della Grande Mela appaiono deserte, e tutti gli uffici sono chiusi. Suggestivo comunque il clima in luoghi come Times Square e il Central Park, dove sfidando il freddo e le forti raffiche di vento molti newyorchesi e turisti si godono lo spettacolo.

E non e' difficile incrociare anche ragazzi sugli sci di fondo. Il pericolo maggiore al momento viene soprattutto dal manto stradale gelato, visto che a piovere e' un misto di nevischio e ghiaccio, il cosiddetto 'blizzard'.

Ma grandi problemi sta creando anche la scarsa visibilita'. A Washington, dove tutto si e' fermato gia' nel pomeriggio di venerdi', ci si avvia invece verso una nevicata record per la citta, con la neve che in alcune zone del vicino Maryland ha superato il metro di altezza'. Da Capitol Hill alla Casa Bianca, tutti gli uffici federali sono chiusi. E il panorma in strada spettrale. Cosi' come a Baltimora e Philadelphia, mentre si prepara ad affrontare l'emergenza anche Boston, la prossima citta' ad essere investita da Jonas. In Kentucky l'emergenza stradale piu' grave, con migliaia di automobilisti rimasti intrappolati per ore sull'autostrada. Mentre un gruppo distudenti e' rimasto bloccato per ore sul pullman su cui viaggiava in Pennsylvania.

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