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Crisi migranti, Ue pronta a bloccare i passaggi dalla Grecia

I leader Ue stanno pensando ad «un drastico piano» per frenare l'ondata di migranti attraverso i Balcani, bloccando il passaggio dei profughi in Macedonia, paese non Ue, e isolando di fatto la Grecia

ROMA. I leader Ue stanno pensando ad «un drastico piano» per frenare l'ondata di migranti attraverso i Balcani, bloccando il passaggio dei profughi in Macedonia, paese non Ue, e isolando di fatto la Grecia.

Lo scrive il Financial Times online, secondo cui Commissione europea e Germania sono pronti ad appoggiare una proposta slovena di aiutare il governo di Skopje. L'articolo apre l'edizione Usa dell'Ft del week end, ma non quella londinese, come si vede sulle anticipazioni delle prime pagine su twitter.

Secondo il quotidiano finanziario, l'ipotesi sta provocando serie preoccupazioni in Grecia,
«alimentando i timori che decine di migliaia di migranti rimarranno bloccati» nel paese.
L'ipotesi di «recingere» la Grecia - scrive sempre l'Ft - prende corpo in quanto crescono i timori che il piano europeo di ottenere dalla Turchia un argine ai migranti in cambio di 3 miliardi di euro di aiuti non dia i risultati sperati.

Il nuovo piano è stato discusso a livello di rappresentanti permanenti a Bruxelles dopo che il premier sloveno Miroslav Cerar ha scritto una lettera ai suoi colleghi europei chiedendo
ai partner «una assistenza diretta» per la Macedonia.  Un incontro sulla crisi dei flussi migratori sulla rotta dei Balcani occidentali si terrà lunedì a margine dell'informale dei
ministri dell'Interno Ue, proprio su iniziativa della Slovenia.

Cerar propone di introdurre «assistenza diretta aggiuntiva» al governo della Macedonia, con l'invio di polizia, mezzi ed equipaggiamento, «per rafforzare i controlli alle sue frontiere
con la Grecia in modo da evitare gli attraversamenti di irregolari» ed «alleviare in modo significativo il peso sui Balcani occidentali in pochi giorni».

Secondo Cerar l'iniziativa è stata accolta «in modo positivo» da Croazia, Serbia, Macedonia e dai quattro Paesi Visegrad (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia). «Segnali
positivi sono arrivati anche da Bruxelles e da alcuni altri governi», afferma.

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