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Leader sciita giustiziato in Arabia, l'Iran invoca "vendetta divina"

Immediata la condanna degli sciiti, e in Iran la risposta è subito violenta, con l'ambasciata saudita a Teheran presa d'assalto da decine di manifestanti

ROMA. «Senza dubbio l'illegittimo spargimento di sangue di questo martire innocente avrà un effetto rapido e la vendetta divina si abbatterà sui politici sauditi»: lo ha detto la Guida suprema iraniana Ali Khamenei commentando l'esecuzione dell'imam sciita Nimr al-Nimr da parte di Riad, si legge sul sito web di Khamenei.

L'esecuzione di al-Nimr, ha detto Khamenei oggi a Tehran, è stata un «sbaglio politico» commesso dal governo saudita. «Dio onnipotente non rimarrà indifferente (di fronte) al sangue innocente e questo sangue sparso in modo ingiusto affliggerà rapidamente i politici e il potere esecutivo del suo regime», ha proseguito la Guida suprema riferendosi al governo saudita.

Khamenei ha inoltre criticato il silenzio di coloro che si definiscono sostenitori della libertà, della democrazia e dei diritti umani e che allo stesso tempo sostengono il «regime» saudita, che uccide - ha commentato - gente innocente solo perchè viene da loro criticato: «Il mondo musulmano e il mondo intero deve sentirsi responsabile su questa questione», ha detto. L'Ayatollah ha quindi sottolineato che l'imam non aveva nè invitato la gente ad armarsi, nè aveva preparato complotti segreti: «L'unica cosa che ha fatto è stata quella di criticare pubblicamente» il governo.

L'ASSALTO ALL'AMBASCIATA SAUDITA. Intanto continua a salire la tensione tra sunniti e sciiti dopo che l'Arabia Saudita, bastione dell'Islam sunnita, ha annunciato ieri l'esecuzione di 47 persone indicate come "terroristi", tra i quali uno Sheikh sciita, Nimr al Nimr. Immediata la condanna degli sciiti, e in Iran la risposta è subito violenta, con l'ambasciata saudita a Teheran presa d'assalto da decine di manifestanti, che hanno lanciato bombe incendiare contro la rappresentanza diplomatica e l'hanno saccheggiata, prima di essere dispersi dalla polizia.

Gli Stati Uniti si dicono preoccupati - afferma un portavoce del Dipartimento di Stato -. La vicenda puo' esacerbare le tensioni settarie nella regione mediorientale. Per questo gli Usa fanno appello a tutti i leader dell'area perche' raddoppino gli sforzi per un allentamento di queste tensioni.

LE REAZIONI. Le proteste spaziano dall'Iraq al Libano allo Yemen, dove tra l'altro la Coalizione araba a guida saudita che combatte i ribelli sciiti Houthi ha annunciato oggi la fine di una tregua cominciata il 15 dicembre per l'avvio di negoziati. L'Iran, potenza rivale di Riad nella regione, ha detto che l'Arabia Saudita pagherà "a caro prezzo" l'esecuzione di Al Nimr. E la Guida Suprema Ali Khamenei ha ricordato il religioso in un tweet con la sua foto sotto il monito "Il risveglio non si può sopprimere".

Prima dell'assalto all'ambasciata si era avuto notizia di un primo attacco al consolato saudita a Mashaad, nel nord dell' Iran: su twitter sono rimbalzati foto e filmati in cui si vedono alcuni dimostranti scalare la recinzione che protegge il consolato ed impossessarsi della bandiera saudita. Nelle immagini si vedono anche divampare delle fiamme. Teheran e Riad hanno convocato i rispettivi ambasciatori per protestare. Da Beirut il movimento sciita libanese Hezbollah, alleato di Teheran, ha affermato di ritenere "gli Usa e i suoi alleati responsabili" per le esecuzioni, perché "coprono i crimini del Regno".

Decine di sciiti hanno dato vita a una marcia di protesta nelle strade di Qatif, nell'Est dell'Arabia Saudita, dove viveva Al Nimr. La televisione panaraba Al Jazira, che ha diffuso le immagini, non ha fatto cenno ad incidenti. Altre decine hanno manifestato nel vicino Bahrein e la polizia ha fatto ricorso a gas lacrimogeni per disperderli. Il Paese, dove la maggioranza della popolazione è sciita, è retto da una dinastia sunnita.

«Il regime iraniano è l'ultimo regime al mondo che può accusare gli altri di sostenere il terrorismo, visto che (l'Iran) è uno Stato che sponsorizza il terrore ed è condannato dalle Nazioni Unite e da molti Paesi»: lo ha detto un funzionario del ministero degli Esteri saudita dopo la reazione
dell'Iran all'esecuzione dell'imam sciita Nimr al-Nimr da parte di Riad. Lo riporta al Arabiya online citando l'agenzia stampa ufficiale SPA.

GAFFE AMBASCIATORE FRANCESE. "Gli iraniani sono stati obbligati a reagire": cosi' l'ambasciatore francese negli Stati Uniti, Gerard Araud, sul suo account personale di Twitter ha commentato in un primo momento l'attacco all'ambasciata saudita di Teheran da parte di manifestanti iraniani. Tweet che poi e' stato cancellato, sostituito da un altro: "Bruciare qualsiasi ambasciata, qualunque sia il pretesto, e' inaccettabile. Una grossa violazione della legge internazionale".

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