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Attacco alla base aerea indiana, nuovi spari e ancora vittime

Ore fa nella base sono stati avvertiti spari e una esplosione, segno che almeno un militante potrebbe ancora essere nascosto al suo interno

ROMA. È salito a sei il numero dei soldati morti nell'attacco ieri di un commando di militanti alla base aerea di Pathankot, nello Stato indiano di Punjab. Lo hanno reso noto oggi le autorità militari, precisando che tre dei soldati feriti sono deceduti in ospedale.

Il bilancio dell'attacco comprende altre cinque vittime. Ore fa nella base sono stati avvertiti spari e una esplosione, segno che almeno un militante potrebbe ancora essere nascosto al suo interno.

Colpi d'arma da fuoco ed una esplosione sono stati avvertiti oggi all'interno della base aerea indiana di Pathankot, in Punjab, attaccata ieri da un commando armato. Lo scrive l'agenzia di stampa Ians, sostenendo che quindi un militante potrebbe essere ancora nascosto all'interno.

Da parte sua, l'agenzia di stampa Ani rivela che un membro di una unità paramilitare in perlustrazione nella base è rimasto ferito oggi in circostanze non chiare.

Compiuta a poco più di una settimana da un inaspettato incontro a Lahore fra i premier indiano e pachistano Narendra Modi e Nawaz Sharif, l'operazione terroristica è apparsa agli analisti come un tentativo di contrastare le prove di disgelo in corso fra le due potenze nucleari della regione sud-asiatica. Commentando in serata l'accaduto, Modi ha sostenuto che si è trattato di «nemici dell'umanità che non possono accettare che l'India si sviluppi, ma le nostre forze di sicurezza hanno impedito loro di avere successo».

Da parte sua il governo di Islamabad ha diffuso un comunicato di condanna dell'attacco in cui assicura che «rimane impegnato nella cooperazione con l'India ed altre Nazioni regionali per sradicare la minaccia del terrorismo che colpisce la regione». I guerriglieri, con indosso tute mimetiche militari, sono entrati in azione in piena notte, attorno alle 3,30 locali, riuscendo a penetrare nel primo settore più esterno della base, che si trova a poche decine di chilometri dal confine pachistano, lanciando bombe e sparando all'impazzata.

Qui, per impedire che il commando raggiungesse l'area  nevralgica dove sono parcheggiati i caccia Mig-21 e gli elicotteri Mi-25 dell'aviazione, gli attaccanti sono stati affrontati da reparti speciali della polizia e dell'esercito che erano in stato di preallarme, giustificato da informazioni ricevute giorni prima dai servizi di intelligence.

Gli '007' avevano infatti saputo che un gruppo terroristico era entrato in India il 30 dicembre a bordo di due auto partite da Bahawalpur, nel Punjab pachistano, e che forse si trattava di elementi del movimento separatista islamico Jaish-e-Mohammed del Maulana Masood Azhar, attivo nel Kashmir e apparentemente sostenuto dai servizi segreti militari pachistani (Isi).

Prima di tentare l'assalto alla base i membri del commando hanno fatto chiamate telefoniche (parlando nei dialetti punjabi e multani), di cui la maggior parte a referenti in Pakistan, ma una alla madre di un militante il quale ha comunicato di essere impegnato in una missione suicida.

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