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Civili decapitati in Afghanistan, i talebani impiccano 15 militanti Isis

L'accusa è di essere corresponsabili della decapitazione di sette civili, fra cui tre donne, eseguita sabato da seguaci locali del 'Califfò Abu Bakr al-Baghdadi

KABUL. È guerra fra talebani e militanti dell'Isis in Afghanistan. Le tensioni che cresce da mesi fra talebani dell'Emirato islamico dell'Afghanistan e talebani scissionisti e non talebani aderenti all'Isis si sono tramutate negli ultimi giorni in duri scontri nell'est e nel sud del Paese, con decine di morti da entrambe le parti. L'ultimo episodio in ordine di tempo di quello che si sta configurando come uno scontro senza quartiere di fazioni con interessi contrapposti è stato registrato nelle ultime ore nella provincia meridionale di Zabul dove i talebani hanno impiccato 15 militanti dell'Isis. 

E lo hanno fatto, ha detto un loro portavoce all'agenzia di stampa Pajhwok, perchè sono stati ritenuti corresponsabili della decapitazione realizzata dai seguaci del 'Califfò Abu Bakr al-Baghdadi di sette civili prigionieri, fra cui tre donne. Si è trattato della prima esecuzione di civili donne in Afghanistan.

Da ormai quasi un anno l'Isis sta cercando di consolidare le proprie posizioni in Afghanistan, soprattutto nella provincia orientale di Nangarhar, dove ha ottenuto la sottomissione di numerosi comandanti talebani radicali, e l'appoggio di combattenti stranieri fra cui quelli del Movimento islamico dell'Uzbekistan (Imu).

Questo ha generato periodici scontri che a volte sono fra talebani afghani di opposte visioni strategiche ed altre fra quelli dell'Emirato islamico dell'Afghanistan, fondato dal Mullah Omar, e i militanti dell'Isis che nella regione pachistano-afghana hanno creato lo «Stato Islamico del Khorasan».

Il motivo di dissenso fondamentale fra le fazioni è che i talebani «ortodossi», hanno un progetto di conquista del potere in Afghanistan dove vogliono costituire un governo basato sulla 'sharià (legge islamica) come fu fra il 1996 ed il 2001, mentre l'Isis non ha interesse a confini nazionali puntando all'utopia della costituzione di un 'Califfatò transnazionale. Cosi nel corso dei mesi scorsi i talebani del Mullah Mohammad Mansur, succeduto al defunto Mullah Omar, si sono divisi fra scontri con le forze di sicurezza afghane e altri con i militanti dell'Isis ed i loro alleati.

In più alcuni giorni fa un gruppo di comandanti che non riconoscono la leadership di Mansur, considerato troppo filo-pachistano, ha creato una scissione, dando vita all'Alto Consiglio dell'Emirato islamico dell'Afghanistan ed eleggendo come suo capo il Mullah Mohammad Rasool. Questi ha manifestato simpatia per l'Isis, ma «solo fuori dai confini afghani». Comunque nei giorni scorsi una battaglia fra combattenti dei due gruppi talebani nella provincia di Zabul si è conclusa ieri con la morte di almeno 50 militanti delle due parti.

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