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Troppi canguri investiti, Volvo studia un software anti-collisioni

Hanno comportamento imprevedibile, ne vengono investiti 20mila all'anno

SYDNEY. La Volvo ha mandato due esperti in Australia per studiare il comportamento dei canguri che attraversano la strada e sviluppare per le auto un software capace di prevedere i loro movimenti e impedire costose collisioni. Oltre 20 mila canguri vengono travolti sulle strade australiane ogni anno, costando oltre 75 milioni di dollari (poco meno di 50 milioni di euro) in indennizzi assicurativi.

I due ingegneri hanno trascorso una giornata nella campagna presso Canberra filmando canguri, all'inizio di una missione di due settimane. I video saranno poi studiati nel quartier generale della Volvo in Svezia e l'analisi si aggiungerà agli studi già realizzati dalla Volvo sui movimenti di cervi, alci, bovini e cavalli. Il progetto è anche una parte necessaria per sviluppare auto senza conducente per condizioni australiane. «I canguri sono più piccoli, il loro comportamento è più imprevedibile, e sono difficili da evitare», ha detto l'ingegnere capo della Volvo per la sicurezza, Martin Magnusson, al quotidiano The Australian. «Per questo è importante testare e calibrare la nostra tecnologia su canguri veri nel loro ambiente naturale», ha aggiunto.

Prevedere i movimenti dei canguri è difficile, ma non impossibile, ha detto ancora Magnusson. La chiave consiste nel valutare rapidamente se una collisione è imminente in base ai movimenti del marsupiale e aggiustare di conseguenza la velocità: potrebbe essere sufficientemente rallentare piuttosto che inchiodare i freni. La tecnologia impiegherà radar di medio e di lungo raggio e una cinepresa ad alta risoluzione. La prima fase consiste nel riconoscere un canguro dalla forma e dal comportamento. Il sistema poi potrà monitorare i suoi movimenti. «Se il sistema scopre che vi è un rischio imminente di collisione, avvertirà il guidatore e allo stesso tempo azionerà i freni. Poi si può avere una riduzione appropriata di velocità in mezzo secondo», ha spiegato l'esperto.

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