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Deutsche bank taglierà 26 mila posti di lavoro nel mondo

BERLINO. Deutsche bank prevede di tagliare 26mila posti nel mondo, dei quali 9mila sulla sua 'base netta' e gli altri attraverso la cessione di asset, ritirando la propria presenza in dieci Paesi con l'obiettivo di arrivare a risparmiare 3,8 miliardi entro il 2018. È quanto riporta l'agenzia Bloomberg. Nel terzo trimestre il gruppo tedesco segna una perdita di circa 6 miliardi a causa di svalutazioni e stime su rischi giuridici, 'rossò già anticipato con una previsione provvisoria diffusa dalla banca a metà ottobre.

I Paesi dai quali Deutsche bank prevede di ritirare la propria presenza sono Argentina, Chile, Messico, Perù, Uruguay, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Malta e Nuova Zelanda. In Sud America in particolare - secondo quanto il co-amministratore delegato John Cryan sta spiegando in una conference via Internet - le attività faranno capo all«hub' del Brasile mentre per l'Europa centro-sud la banca smentisce le ipotesi di ridimensionamento; in quest'area invece »rafforzerà la sua presenza puntando su sinergie tra private banking e wealth management«. La banca per l'Italia in particolare conferma la sua posizione secondo la quale la penisola »rimane un mercato chiave per Deutsche Bank e qualsiasi rumor di un presunto ritiro è totalmente infondato«, confermando »il suo forte impegno nei confronti dell'Italia, Paese in cui è presente dal 1977 e che rappresenta il secondo mercato europeo per il gruppo«. In Italia Deutsche bank conta oltre 3 milioni di clienti, 4mila dipendenti, 1.500 promotori finanziari e 627 'punti vendità. Il gruppo prevede di chiudere in Europa 200 filiali, tutte in Germania.

Deutsche Bank sospende i dividendi per il 2015 e il 2016. Tornerà a distribuirli nel 2017. Lo afferma Deutsche Bnak in una nota, con la quale delinea il piano del co-amministratore delegato, John Cryan. Il progetto prevede una riduzione dei costi.

Intanto la banca tedesca è vicina al patteggiamento con le autorità americane, che l'accusano di aver violato le norme sulle sanzioni con transazioni con paesi quali Siria e Iran.    Lo riporta il New York Times, sottolineando che Deutsche Bank dovrebbe pagare 200 milioni di dollari per risolvere la disputa. Il patteggiamento dovrebbe essere annunciato la prossima settimana.

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