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Messico, migliaia di persone sfilano per i 43 studenti "desaparecidos"

Secondo l'inchiesta svolta dalla Procura federale, il 26 settembre del 2014 gli studenti furono stati bloccati da agenti municipali di Iguala, su ordine del sindaco della località, e consegnati a sicari della banda narco Guerreros Unidos, che li uccisero per poi bruciare i loro corpi nella discarica di una località vicina

CITTÀ DEL MESSICO. Migliaia di persone hanno sfilato in corteo nel viale principale di Città del Messico per sottolineare l'anniversario della scomparsa dei 43 studenti «desaparecidos» nello stato di Guerrero. Sebbene minore rispetto ad altre manifestazioni, il corteo ha contribuire a ricordare che - secondo dati governativi - più di 25 mila persone sono scomparse in Messico tra il 2007 e la fine del luglio scorso.

Secondo l'inchiesta svolta dalla Procura federale, il 26 settembre del 2014 gli studenti furono stati bloccati da agenti municipali di Iguala, su ordine del sindaco della località, e consegnati a sicari della banda narco Guerreros Unidos, che li uccisero per poi bruciare i loro corpi nella discarica di una località vicina, Colula. I parenti dei «desaparecidos» non accettano queste conclusioni, e hanno ricevuto l'appoggio della Commissione Interamericana per i Diritti Umani (Cidh), che ha condotto un'inchiesta autonoma e ha fortemente criticato quella della Procura federale. Gli esperti della Cidh hanno concluso che risulta «scientificamente impossibile» che i corpi dei «desaparecidos» siano stati bruciati a Colula: finora, del resto, solo i resti di due di loro sono stati identificati.

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