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Spianata delle Moschee, nuovi scontri tra israeliani e palestinesi

TEL AVIV. Per il terzo giorno consecutivo - secondo del Capodanno ebraico - ci sono scontri sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme tra palestinesi e agenti israeliani. Lo dice la polizia secondo cui giovani all'interno della Moschea di Al-Aqsa hanno ammassato pietre e petardi ed eretto barricate per impedirne la chiusura.

Dopo un fitto lancio di pietre diretto agli agenti, questi ultimi - secondo la ricostruzione della polizia - hanno cominciato a smantellare le barricate chiudendo le porte della Moschea con i manifestanti dentro.

Intanto, il premier israeliano Benyamin Netanyahu è deciso a stroncare il fenomeno del lancio di pietre e di bombe incendiarie da parte palestinese a Gerusalemme e dintorni. Per questo ha convocato per stasera - al termine del Capodanno ebraico - una «riunione di emergenza» a cui parteciperanno ministri di primo piano del governo, a partire da quello della difesa Moshè Yaalon. La decisione è scattata subito dopo la notizia della morte  di un israeliano (avvenuta ieri mattina) a causa delle ferite riportate in un incidente d'auto ieri notte. Incidente causato, secondo quanto sospetta la polizia, da un lancio di pietre.

Ieri per il secondo giorno consecutivo, in pieno Capodanno ebraico, sulla Spianata delle Moschee (chiamata dagli ebrei Monte del Tempio e luogo di visite durante la festività) ci sono stati seri incidenti tra dimostranti palestinesi «mascherati», poi asserragliatisi nella Moschea di Al-Aqsa, e forze di sicurezza israeliane accolte, secondo la polizia, da un fitto lancio di pietre e sbarre di ferro. Gli scontri  - dopo quelli più violenti di due giorni fa che hanno causato 110 feriti e intossicati tra i palestinesi - sono terminati con almeno 9 arresti tra i dimostranti e un agente ferito leggermente.

La polizia ha segnalato anche un giovane ebreo aggredito. L'agenzia palestinese Maan - che ha parlato di secondo «assalto» israeliano sulla Spianata e alla Moschea - ha riferito anche di giornalisti feriti ed ha sottolineato il timore dei palestinesi che Israele voglia cambiare le attuali regole di status quo sulla Spianata. Una denuncia ripresa da Hanan Ashrawi dell'Olp secondo cui «Israele sta giocando con il fuoco. Non sta provocando solo i palestinesi ma tutto il mondo arabo». L'incidente d'auto in cui è morto un israeliano di 50 anni è avvenuto nel sobborgo palestinese di Sur Baher a Gerusalemme Est: l'uomo, di ritorno dalla cena familiare di Capodanno, ha perso il controllo dell'auto quando il veicolo è stato colpito, secondo i rilievi della polizia, da pietre lanciate da ignoti. Altre due persone a bordo hanno riportato ferite. Subito l'ufficio di Netanyahu ha annunciato la «riunione di emergenza» sulla «guerra delle pietre e delle bombe incendiarie a Gerusalemme e nelle vicinanze».

Il premier - ha fatto sapere il suo ufficio - «vede con grande severità il lancio di pietre e bombe incendiarie contro cittadini israeliani e intende contrastare il fenomeno con ogni mezzo, incluse pene più severe e carcere». Alla riunione, oltre a Yaalon, parteciperanno anche i ministri della sicurezza pubblica Gilad Erdan, della giustizia Ayelet Shaked e dei trasporti Yisrael Katz insieme a funzionari della Procura generale.

All'inizio di settembre Netayahu aveva ordinato all'esercito la revisione delle regole di ingaggio contro i palestinesi autori del lancio di pietre o bombe incendiarie contro auto sulla autostrada 443 che unisce Tel Aviv a Gerusalemme e in parte corre nei Territori Occupati. Secondo dati citati dai media israeliani, nei primi mesi del 2015 gli incidenti di questo tipo sulla 443 sono stati 96 e 119 nel 2014.

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