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Dalla Francia il videogame con i profughi che annegano

Il giocatore ha il ruolo dello scafista, e le regole sono poche. Innanzitutto, bisogna prendere i soldi dai migranti per portarli in Europa, verso l'Italia, la Spagna o la Grecia. Durante la traversata, molti profughi muoiono, ed è allora che la Guardia Costiera ti ferma e ti arresta, altri trafficanti ti attaccano e rubano i soldi

PARIGI. Funziona così: l'utente compra una barca e contratta il prezzo della traversata. La maggior parte di chi sale a bordo, però,  muore in mare ed è possibile eludere i controlli corrompendo la guardia costiera. Si intitola "Passengers" il "gioco" progettato da due sviluppatori francesi per "aumentare la consapevolezza e far nascere alcune domande".

Il videogioco, come pubblicato su ilfattoquotidiano.it, permette di vestire i panni di un trafficante di esseri umani nel Mediterraneo.  A realizzarlo e metterlo in rete sono stati due francesi, François Alliot, 36 anni, e Arnaud De Bock, 35 anni. Avuta l’idea, ci sono volute solo 36 ore per svilupparla. Motivo per cui la grafica del gioco è volutamente essenziale, stile anni '80, mentre il messaggio e il significato dell’iniziativa sono molto più recenti e attuali e, come tali, fanno discutere.

Il giocatore ha il ruolo dello scafista, e le regole sono poche. Innanzitutto, bisogna prendere i soldi dai migranti per portarli in Europa, verso l'Italia, la Spagna o la Grecia. Durante la traversata, molti profughi muoiono, ed è allora che  la Guardia Costiera ti ferma e ti arresta, altri trafficanti ti attaccano e rubano i soldi. Per rendere il tutto ancora più "reale", non mancano nemmeno le mazzette per eludere i controlli. L'abilità del giocatore consiste nel traghettare il maggior numero di migranti e, chiaramente, farla franca con le autorità.  Impresa ardua che si realizza “solo se impari a ottimizzare il sistema”, spiegano gli ideatori. Che significa, ad esempio, “comprare una barca decente, massimizzare il prezzo per ogni passeggero senza riempire troppo l’imbarcazione, usare denaro per pagare qualche mazzetta”.

Sugli autori, accanto a commenti entusiastici o terribili (“Io le faccio affondare tutte”, come ha scritto un utente italiano sul sito di Wired), fioccano anche accuse di cinismo per aver fatto il “gioco degli scafisti”, per altro in un momento in cui il disperato esodo di profughi e migranti è sotto gli occhi di un mondo immobile. I due si dicono “stupiti delle reazioni”, sostenendo che l’intento era “aumentare la consapevolezza dei giocatori” rispetto al dramma dei migranti.

 

 

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