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Tunisia, torna la paura a Sousse: agguato alla polizia

Mentre i media locali parlano apertamente di attacco terroristico, nessuna conferma in tal senso è ancora arrivata dalle autorità

TUNISI. La Tunisia torna ad aver paura di altri attacchi terroristici dopo le stragi del museo del Bardo del marzo scorso, e a inizio estate, del resort di Sousse. Ieri, proprio a Sousse, già teatro dell'attacco all'Hotel Imperial Marhaba che lo scorso 26 giugno fece 38 morti, si è sparato di nuovo. «Nel tardo pomeriggio tre poliziotti, in atto di recarsi al lavoro, sono stati oggetto di colpi di fucile da caccia sparati da due uomini a bordo di una grossa motocicletta nei pressi del ponte dopo l'incrocio della strada che porta a Msaken, a 7 chilometri da Sousse. Uno di loro è deceduto durante il trasporto all'ospedale, gli altri due non sono stati colpiti». Questo la versione del ministero dell'Interno tunisino emesso nelle ore successive al tragico episodio.

Mentre i media locali parlano apertamente di attacco terroristico, nessuna conferma in tal senso è ancora arrivata dalle autorità. Non è certa infatti la matrice terroristica dell'azione; il segretario di Stato incaricato per la Sicurezza nazionale, Rafik Chelly, ai media locali ha spiegato che è in corso un'inchiesta e non è possibile aggiungere altro per il momento, mentre la tv di Stato ha parlato di un attacco da parte di un «gruppo armato» nei confronti di alcuni poliziotti.

Sempre a Sousse il 25 luglio scorso si verificò un episodio simile, seppur con esiti non altrettanto tragici, mai del tutto chiarito. Una pattuglia delle forze dell'ordine, di servizio all'entrata della città (Zaouiet Sousse), intorno alle 06.30 del mattino, fu fatta oggetto di colpi di fucile, da parte di due individui in moto, poi datisi alla fuga, e il tutto terminò con il ferimento di un luogotenente della polizia. «Non possiamo sapere se si tratti di un atto terroristico se non dopo l'arresto dei responsabili», dichiarò nell'occasione un responsabile della sicurezza tunisina, ma i due fuggitivi non vennero mai trovati.

Il Paese dunque resta con il fiato sospeso in attesa di conoscere l'esatta dinamica e reale natura di questo ennesimo tragico episodio che fa di nuovo pensare al peggio, dopo una fase di contrasto al fenomeno terroristico in tutta la nazione. Alla strage del resort di Sousse del mese di giugno scorso, che ha avuto conseguenze pesantissime per la Tunisia, a partire dal crollo delle prenotazioni nel settore turistico, è seguita una imponente azione antiterrorismo da parte delle forze dell'ordine, con retate ed arresti quotidiani nei confronti dei gruppi jihadisti.

Il 3 luglio scorso il presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi ha decretato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale e alla fine del mese di luglio il parlamento tunisino ha varato una severa legge antiterrorismo per combattere con più efficacia la minaccia jihadista. Secondo Akher Khabar online, il poliziotto ucciso sarebbe Ezzedine Hadj Nacer, del 1992, originario di Malloulech, nel governatorato di Madhia.

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