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Isis avrebbe usato armi chimiche in Iraq: sospetti dal Pentagono

Non è la prima volta che l'Isis viene accusata di aver usato armi chimiche

NEW YORK. L'Isis potrebbe aver usato armi chimiche in Iraq contro le forze curde. Il Pentagono ritiene «credibili» le informazioni sul presunto uso di iprite, anche conosciuto come gas mostarda, nell'attacco condotto mercoledì, vicino alla città di Makhmour, a 50 chilometri da Irbil.

'Abbiamo informazioni credibili sul fatto che l'agente usato nell'attacco era l'iprite« afferma un funzionario americano con il Wall Street Journal.  Le parole del Pentagono arriva dopo che il portavoce del ministero della Difesa tedesco ha aperto alla possibilità di uso di armi chimiche da parte dei militanti: molti all'interno forze curde - ha detto - hanno sperimentato dopo l'attacco problemi respiratori. I tedeschi sono al fianco, con 90 persone sul territorio, delle forze curde da settembre, aiutandole a respingere l'Isis.

Non è la prima volta che l'Isis viene accusata di aver usato armi chimiche. In marzo - riporta la stampa americana - il governo curdo aveva dichiarato di essere in possesso di prove sull'utilizzo da parte del gruppo di cloro in un attacco bomba di gennaio. L'uso di iprite, però, segnalerebbe un forte aumento - riporta il Wall Street Journal - delle capacità dell'Isis sul campo di battaglia. Secondo alcune fonti citate dal quotidiano, l'Isis avrebbe »ottenuto il gas mostarda in Siria, dove il governo ha ammesso di averne a disposizione grandi quantità nel 2013, quando si è accordato« per smantellare il suo arsenale di armi chimiche. L'utilizzo del gas contro le forze curde non avrebbe causato nessuna vittima, ma problemi fisici - dolori e mobilità limitata - per coloro che vi sono stati esposti.

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